Curia generale. I gesuiti per l’ecumenismo tra Oriente e Occidente
Venti gesuiti esperti in ecumenismo si sono riuniti a fine luglio a Bucarest, in Romania, per il 21° meeting del JesEcum. Le riunioni si svolgono ogni due anni. Sedici partecipanti provenivano dall’Europa, quattro dagli Stati Uniti e uno dall’India. Quest’anno il tema è stato l’incontro tra Oriente e Occidente. Durante l’incontro si è parlato delle diverse teologie e due gesuiti di rito orientale hanno raccontato cosa significhi per loro far parte della Compagnia di Gesù, costituita in maggioranza da gesuiti di rito latino. Il superiore della Russia ha raccontato del lavoro che 30 gesuiti fanno in cinque paesi diversi. Si è inoltre discusso di migrazioni, etnia e Chiesa di appartenenza. Thom Sicking (PRO) ha chiarito il ruolo importante del Patriarcato di Antiochia oggi. Thomas Rausch (CFN) e Milan Züst (SVN), entrambi incaricati del Padre Generale per l’ecumenismo, hanno dato alcune panoramiche di quanto sta accadendo nelle università, nella pastorale e nella società. Il Presidente del gruppo è Oliver Rafferty (BRI), assistito da Claudiu Ciubotariu (ROM), che ha organizzato un viaggio in Moldova di due giorni, dove i gesuiti hanno avuto la possibilità di incontrare monaci, monache e formatori della Chiesa ortodossa.
Gli atti del precedente congresso del JesEcum sono stati pubblicati dal Pontificio Istituto Orientale. Tenuto a Malta, nel 2009, tema dell’incontro era stato: “Da George Tyrrel ai pentecostali, far incontrare gli estremi nell’ecumenismo, 1909 – 2009”. La prossima riunione del JesEcum, nel luglio 2013, si terrà a Los Angeles sul tema: “Spiritualità ignaziana alle frontiere delle Chiese”.