La corsa più bella
Una corsa meravigliosa, con pause provvidenziali. In una di queste avverto la forza della chiamata. Oggi sento forte la ricchezza della missione, mentre la corsa continua…
Ogni storia è singolare, originale, riletta con sfumature personali. Tutte hanno in comune un incontro straordinario che ha cambiato la vita.
Una corsa meravigliosa, con pause provvidenziali. In una di queste avverto la forza della chiamata. Oggi sento forte la ricchezza della missione, mentre la corsa continua…
Sono nato in Svizzera nel 1968. Lotte ideologiche e sogni di grandezza. Poi due amici gesuiti, una biografia di Francesco d’Assisi, la figura di Giovanni Paolo II, la scoperta di Ignazio…
Da adolescente conoscevo i gesuiti per sentito dire. Poi l’incontro con Martini e Fumagalli. La testimonianza della Comunità di Villapizzone, chiave nel discernimento
Basta un innamoramento non corrisposto per non far tornare i risultati delle “mie” equazioni. È crisi esistenziale, che inevitabilmente investe ogni fronte della mia vita.
All’età di 18 anni il primo incontro con i gesuiti. Il campo estivo a Selva di Val Gardena seguito da tre giorni di Esercizi Spirituali ha cambiato tutto.
La matematica era la mia grande passione. Poi tramite mia sorella entro in contatto con i gesuiti. Il servizio ai piccoli. Le domande su come spendere fino in fondo la mia vita.
Una soprattutto era presente dentro di me da diversi anni, da quando avevo cominciato a rendermi conto di quanta povertà ci fosse intorno a me, nelle strade, nel mio quartiere.
Sono nato a Pavia, dove ho vissuto tutta la mia infanzia e adolescenza. Nella mia formazione umana e spirituale è stata fondamentale l’esperienza con gli scout dell’Agesci.
Dopo il crollo del regime anch’io sono andato ad aiutare a ricostruire la nostra chiesetta. Dare forma ad un luogo divenuto una discarica. Quelle pietre hanno segnato la mia vita.
A 17 anni una crisi di fede e un periodo di ricerca e di “esilio”. 7 anni dopo, studente di medicina, mi sono riavvicinato, con l’aiuto dei gesuiti della Cappella Universitaria
L’ultima cosa che avrei voluto fare da grande è il prete. L’ultimo luogo in cui avrei voluto finire a 31 anni suonati è il noviziato. Non è stata una mia scelta.
Ho una grande passione per Guerre Stellari, il cinema d’autore e la pizza margherita. Quadernone e penna sempre sul tavolo, per interrogare l’universo.
Mentre mi preparavo a concorsi pubblici e a quello per la magistratura, in un tempo divenuto più sereno, è arrivato il Signore con la sua Parola, durante un campo scuola.
Se dovessi scegliere un’immagine per presentarmi, sceglierei quella del viaggiatore, del pellegrino, del “caminante”. Colui che si muove perché in ricerca, non si accontenta mai, sa che più avanti c’è un di più.
Cinque stelle non bastavano. Così da manager giovane e brillante di una grande catena di alberghi di lusso riparte il cammino alla ricerca di una vera pienezza interiore
È stata una suora ad indirizzarmi da un gesuita per l’esperienza della direzione spirituale. Un tempo di discernimento, un taglio importante a molti aspetti della mia vita.
Avevo tutti i motivi per essere soddisfatto: ero ad un passo dal realizzare il sogno di divenire magistrato, nato quando ero adolescente, dopo la morte di Falcone e Borsellino. Invece ero inquieto…
Avevo tanti desideri, molti sogni, e non pensavo che la fede potesse permettermi di realizzarli. Poi l’incontro con un gruppo di ragazzi, nuovi amici. Sentivo di rinascere.
GMG 2000: 2 milioni di ragazzi avevano un posto nella Chiesa, dove ciascuno era insostituibile e atteso. E, nonostante tutto, liberi di sceglierlo oppure no. Qual era il mio?
“La via della pace passa per l’educazione, che è il principale investimento sul futuro”: questo il titolo del Terzo Itinerario Formativo organizzato dalla Fondazione MAGIS dal 30 agosto al 1… Continua a leggere