Giovanni Sale
L’unità d’Italia e la Santa Sede
In occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia il dibattito storico sulla “questione risorgimentale” sta vivendo un momento di vivacità, almeno a livello politico e mediatico. Da varie parti e con diverse motivazioni vengono espresse sempre di più, non solo da opinionisti, ma anche da politici, perplessità sul modo in cui fu raggiunta l’unità d’Italia e sull’opportunità della forma di Stato “accentrato” che fu adottata dalla élite politica piemontese del tempo. Per questi la raggiunta unificazione degli antichi Stati regionali sotto lo scettro di casa Savoia, e quindi sotto il modello statuale piemontese, fu un’operazione condotta affrettatamente e sotto l’incalzare degli eventi. Si deve parlare dunque di Risorgimento come di un’operazione “sbagliata”? O meglio come di una rivoluzione “fallita”?
Una breve appendice documentale coglie a caldo il dibattito che esisteva a quel tempo sulla “questione risorgimentale” all’interno del mondo cattolico.