Scuole. Leone XIII: internazionalità, tecnologia e apertura all’altro
L’internazionalità è nel DNA di tutte le scuole dei gesuiti in Italia. E, alla luce del seminario di Boston dello scorso anno, è uno dei tratti su cui si è deciso di investire ulteriormente. Basti partire dall’esempio del Leone XIII, a Milano: nella Scuola Primaria ci sono 25 bambini bilingue, che parlano 17 idiomi diversi. Il prossimo anno un nuovo bambino, che vive attualmente negli Stati Uniti, si inserirà nella Primaria e la maestra lo sta facendo già incontrare con i futuri compagni di classe via skype! L’internazionalità si lega con la tecnologia, che è infatti presente in misura crescente in tutta la nostra scuola: tutte le classi, dalla Primaria ai Licei, sono infatti dotate di lavagna interattiva multimediale e dal prossimo anno tutti le prime classi dei Licei classico e Scientifico lavoreranno con i tablet, mettendo così a regime la sperimentazione condotta con successo quest’anno nella IV ginnasio.
Internazionalità significa impadronirsi sempre meglio della lingua inglese e per questo trasversale a tutta la scuola è la presenza di docenti madrelingua e di programmi CLIL (Content and Language Integrated Learning). Dal prossimo anno le ore di inglese alla Primaria saranno cinque (tre con madrelingua); la Secondaria di primo grado svolge lavori in modalità CLIL in tutte le classi con la presenza di docenti madrelingua; nei Licei i progetti CLIL sono concentrati nel primo anno per scienze e nel quarto anno per arte. Anche nei Licei è aumentata nel corso degli anni la presenza di docenti madrelingua, che non solo aiutano i programmi CLIL, ma svolgono ore di conversazione, in appoggio al docente di cattedra o in ore opzionali. Da due anni gli studenti del secondo anno svolgono una settimana CLIL a Bournemouth, in Inghilterra, o a Dublino, su temi scientifici o letterari, i cui contenuti vengono collocati nella consueta programmazione scolastica.
Il Leone non vuole però ridurre il lavoro internazionale al solo apprendimento della lingua straniera. Obiettivo principale della scuola è costituito, infatti, dall’attenzione e apertura all’altro: gli alunni, sin dalla Scuola Primaria, sono invitati a farsi carico “da lontano” di alcune situazioni difficili in Albania e in Romania, per esempio, o raccogliendo giocattoli per altri bambini o con le adozioni a distanza. Queste pratiche di volontariato procedono fino ai Licei, con campi estivi di servizio in Romania e Perù.
Apertura all’altro significa anche apertura al mondo, saper muoversi, imparando ad apprezzare quello che il mondo offre. Per questo sin dalla Secondaria di Primo Grado gli studenti vengono abituati a gemellaggi con Collegi della Compagnia di Gesù in tutta Europa, seguendo programmi sportivi, teatrali o musicali: dal prossimo anno si prevede anche un progetto di e-twinning (la piattaforma europea per gli insegnanti, per incontrare colleghi, scambiarsi idee e realizzare progetti collaborativi) con un numero maggiore di scuole.
Nei Licei l’internazionalità si integra ai progetti di eccellenza. Gli studenti migliori vengono selezionati per partecipare a progetti in rete con le altre scuole della Compagnia, come ad esempio il JEEP (Jesuit European Educational Project), una simulazione dei lavori del Parlamento Europeo attivo dal 2005 tra gli Istituti di Barcellona, Marsiglia, Gent, Bonn, Kaunas, Vilnius, Gdynia e Myscolz. Aumentano inoltre gli scambi con le scuole di New York, San Francisco e Sydney, sia durante l’anno scolastico, sia nel corso di programmi estivi. I Licei inoltre partecipano da anni alle prestigiose simulazioni dei Model United Nations presso il Palazzo di Vetro a New York. Nell’Anno Scolastico 2009/2010 la Regione Lombardia ha conferito al Leone XIII la prestigiosa certificazione Certint che valuta il livello di internazionalità raggiunto dalla scuola.
Prof. Paolo Tenconi
Coordinatore dei progetti internazionali