Roma. JRS: una task force per i rifugiati urbani
Le statistiche delle Nazioni Unite mostrano che in tutto il mondo la maggior parte dei rifugiati vivono in insediamenti urbani: da Bangkok a Bogotà, da Johannesburg a Roma. Non è una vita facile: nei grandi centri i rifugiati pensano di trovare maggiori opportunità, ma più spesso conoscono soprattutto isolamento, solitudine, mancato accesso ai servizi, insicurezza, marginalizzazione. Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) da oltre trent’anni accompagna i rifugiati in tutto il mondo e ha maturato una competenza specifica sugli approcci da adottare per servire i rifugiati che risiedono nelle aree urbane. In occasione di un incontro di consultazione globale tenuto a Bangkok tra il 19 e il 23 marzo, membri del personale del JRS provenienti da più di 25 paesi hanno lavorato per definire i principi guida dell’operato del JRS in questo campo.
Dopo quattro giorni di intense discussioni e dibattiti, qualità, partecipazione e apprendimento, i partecipanti ha identificato sei aree prioritarie di intervento negli scenari urbani: necessità materiali e di base, accesso ai servizi, salute psicosociale e mentale, istruzione, questioni legali, protezione e diritti, supporto all’autonomia economica e alla generazione di reddito. Sono stati anche elaborati principi guida per l’intervento e definiti i passi da tenere in considerazione nell’attuazione dei progetti in ciascun’area.
Avendone riconosciuta la priorità globale nel suo Quadro strategico 2012-2015, il JRS è da tempo consapevole che servire le popolazioni rifugiate che risiedono nelle aree urbane costituisce una sfida di primissimo piano. “Nelle città, i rifugiati diventano invisibili, e nelle aree urbane i programmi del JRS di portata più o meno equivalente costano 17 volte di più di quelli che operano dei campi profughi, senza alcuna garanzia di riuscire a raggiungere chi si trovi in condizioni di maggiore vulnerabilità. Cerchiamo di aiutare i rifugiati ad avere accesso ai servizi pubblici di stati che spesso fanno molto poco per servire la propria popolazione”, ha spiegato il vicedirettore internazionale del JRS, Ken Gavin.
Nel portare avanti il processo, l’Ufficio Internazionale del JRS ha in progetto di istituire, traendo da tutta l’organizzazione, una task force ad interim costituita da personale dotato di grande esperienza, affinché individui strategie e passi pratici da compiere. Il JRS Internazionale istituirà inoltre un forum interno che incoraggi la discussione e il dibattito a livello più ampio nell’organizzazione, e la condivisione delle migliori pratiche.