Reggio Calabria. Le richieste di “Reggio non tace” ai commissari del Governo
“Adottare strumenti per interloquire direttamente coi cittadini”: è la proposta che l’Associazione “Reggio non tace” lancia ai commissari inviati dal Governo, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, non più libero “di amministrare la cosa pubblica, perché fortemente condizionato, in varie forme, dalla “contiguità” con la ‘ndrangheta”. In un lungo comunicato, l’associazione, di cui fa parte la comunità dei gesuiti di Reggio, chiede ai commissari alcune cose precise: “a) disinnescare l’effetto di pressioni anomale che, magari con strumenti più raffinati rispetto al passato, siamo sicuri si tenterà di esercitare anche sui commissari; b) comunicare alla città il suo reale stato; c) ascoltare dai cittadini le proposte di indirizzo per le scelte da fare in favore della collettività, sia che riguardino l’uso delle risorse, sia che trattino dell’eventuale scelta su tagli di spese o aumento di tariffe; d) avere un canale positivo di comunicazione che abbia come ricaduta il ritrovamento della fiducia dei cittadini nelle Istituzioni”.