Cuneo. Convegno sul padre Ferrua, tra gli scopritori della Tomba di San Pietro
A 10 anni dalla morte, a Trinità e a Mondovì, in provincia di Cuneo, il 24 e il 25 maggio si è tenuto un convegno che ricorda la figura del padre gesuita Antonio Ferrua, uno degli studiosi più eminenti nel campo dell’archeologia e dell’epigrafia cristiana, tra i responsabili delle ricerche condotte sotto la Basilica Vaticana per individuare la Tomba di San Pietro. Nella cittadina piemontese che ha dato i natali al religioso, resta aperta al pubblico, fino al 16 giugno, nella Sala delle Unioni della Dimora Storica Conti Costa della Trinità, una mostra documentaria sull’eminente studioso che, come segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, ha fatto importanti scoperte nella Roma sotterranea. Le due giornate di studio si sono svolte nella Biblioteca Civica “Padre A. Ferrua” e nella Sala delle Lauree Antica Università del vescovado di Mondovì e vi hanno preso parte diversi esperti che hanno ricordato le imprese di padre Ferrua: la scoperta nella capitale della catacomba di via Latina, definita “la pinacoteca dell’arte paleocristiana”, di nuove aree negli antichi cimiteri dei Santi Pietro e Marcellino, di Commodilla, Domitilla, Pretestato, Calepodio e di Sant’Alessandro e ancora in altri cimiteri del Lazio e della Sicilia. Il religioso gesuita è lo studioso che ha pubblicato il maggior numero di epigrafi nel secolo scorso (ben 40 mila raccolte nella pubblicazione Inscriptiones christianae Urbis Romae) ed è autore di un’ampia bibliografia. Per molti anni ha insegnato Epigrafia classica e cristiana al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, di cui è stato anche rettore. Si è spento all’età di 102 anni il 25 maggio di 10 anni fa, a Roma, nella residenza romana di San Pietro Canisio.