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Giovani. Pellegrini sulle orme di Ignazio

Una formula antica per rispondere alle domande di sempre. E’ la proposta che quest’anno i gesuiti fanno ai giovani adulti, un cammino fuori e dentro di sé, sulle orme di Ignazio, dal 4 al 16 agosto.
A P. Graziano Calci, uno degli organizzatori, chiediamo come l’idea pellegrinaggio si traduca in una proposta “nuova” per i giovani.
“Pellegrinare è una tradizione antica che con la sua dinamica di movimento e messa in gioco delle totalità della persona, richiama sempre l’interesse e il “desiderio” di molti. Rispetto agli anni passati, abbandonato il pullman, quest’anno proponiamo una formula light già sperimentata per altre iniziative giovanili. I partecipanti arrivano al punto di partenza e ripartono in autonomia, mentre noi accompagniamo e gestiamo il percorso di pellegrinaggio.
Questa proposta ha diversi vantaggi: riduce sensibilmente i costi e i problemi organizzativi, costringe all’iniziativa personale: ci si deve organizzare con uno zaino essenziale e arrangiarsi per gli spostamenti; chi si muove per tempo risparmia, chi si sveglia all’ultimo spende di più; chi vuole si organizza prima o dopo per prolungare le proprie vacanze.
È una proposta selettiva: chi è capace di decisione, di autonomia o di aggregarsi riesce, chi no non parte; ci si muove integralmente a piedi, zaino in spalla, salvo i lunghi spostamenti; inoltre è rivolta a giovani fra i 18 e i 30 anni, perché intendiamo raggiungere persone che siano ancora in una fascia di età adatta a maturare scelte di vita significative stimolati dall’incontro con figure intense come quella di Ignazio e di Francesco Saverio. Sarà un vero pellegrinaggio che coinvolge cuore e fisico, mente e spirito di ognuno, nella relazione con se stessi e con il gruppo”.

Quali sono i criteri ignaziani che strutturano la proposta?
“Il criterio di fondo è quello di osare, fare il passo di lanciarsi in una esperienza significativa per poi riflettere su ciò che si vive, in uno stile che è quello del pellegrino Ignazio: sobrietà, cammino, capacità di chiedere e condividere, in unione con il Signore della vita e i compagni di cammino. Ci accompagneranno: l’autobiografia di Ignazio più alcuni testi letterari, i luoghi, momenti di riflessione, celebrazione e preghiera”.

Qual è la risposta che avete ricevuto?
“Siamo circa 25 partecipanti e per vari motivi: è dal 2008 che avevamo interrotto questa esperienza e si tratta di far ripartire il passa parola, inoltre lo stile rinnovato del pellegrinaggio comporta una maggiore selezione. I partecipanti sono giovani che già frequentano i gesuiti (CVX, MEG, le nostre Chiese o cappellanie universitarie). Negli anni precedenti al 2008, provenivano da vari ambiti, ecclesiali e non, da tutta Italia e talvolta qualcuno dall’estero”.

Quali le mete scelte?
“Tocchiamo i luoghi significativi percorsi da Iñigo dopo la sua conversione, con una deviazione al Castello di S. Francesco Saverio. Partiamo da Loyola, poi Oñati e il santuario di Arantzazu, raggiungiamo Pamplona e in seguito Javier passando per il suggestivo cammino di Font del Llum; passiamo dal santuario di Montserrat, Manresa ed infine Barcellona”.

Quanti i gesuiti coinvolti in queste iniziative?
“Organizzazione e proposta sono a cura del P. Stefano Corticelli (Bologna) e del P. Graziano Calci (Cagliari). Sono affiancati da Sr. Maurizia, una giovane “Religiosa del Cenacolo”, congregazione di spiritualità ignaziana e uno scolastico gesuita, Angelo Stella. Un giovane scrittore sudamericano collabora attivamente alla proposta. Coordina a livello organizzativo Claudio Guarriello, un laico della CVX di Roma, che da diversi anni affianca il p. Graziano nei precedenti pellegrinaggi. Il Sito http://www.pellegrinaggioignaziano.altervista.org e la pagina FB sono a cura di Federica Moro una giovane di Cagliari.

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