Roma. Diventa santo Pietro Favre, il gesuita preferito da Francesco
E’ il gesuita più amato da papa Francesco e adesso è chiamato a salire agli onori degli altari. La causa di canonizzazione di Pietro Favre è stata infatti dichiarata conclusa oggi, 17 dicembre. Dopo 141 anni dalla sua beatificazione, avvenuta il 5 settembre 1872 a opera di Pio IX, viene dichiarato santo il gesuita nato in Savoia il 6 aprile 1506, “primo compagno d’ideali e di fatiche” di Sant’Ignazio di Loyola, tra le braccia del quale si spense a Roma il 1° agosto 1546. Ordinato sacerdote il 30 maggio 1534, Favre studiò a Parigi con il fondatore della Compagnia di Gesù e con l’altro futuro santo Francesco Saverio. L’editrice Ancora ha appena pubblicato un libro, “Pietro Favre. Servitore della consolazione”, nella collana Crocevia coedita con Civiltà Cattolica. Padre Antonio Spadaro, curatore del volume, nell’introduzione sottolinea l’umiltà di Favre, “il suo essere stato il primo e il suo essere rimasto nell’ombra”, anche se senza di lui “la Compagnia di Gesù non ci sarebbe”.
Al Papa piace Favre, dice Spadaro, per “il dialogo con tutti, anche i più lontani e gli avversari; la pietà semplice, una certa ingenuità forse, la disponibilità immediata, il suo attento discernimento interiore, il fatto di essere uomo di grandi e forti decisioni e insieme capace di essere così dolce, dolce…”. Quella di Favre è “una ‘canonizzazione equipollente’, utilizzata nei riguardi di figure di particolare rilevanza ecclesiale per le quali è attestato un culto liturgico antico esteso e con ininterrotta fama di santità”. Il libro, che raccoglie saggi di diversi autori, introduce il lettore al profilo umano e alla visione spirituale del gesuita francese.