Roma. A Civiltà Cattolica si discute di criminalità, Chiesa e Stato
Nella lotta alla criminalità organizzata un ruolo determinante lo giocano prevenzione e repressione della corruzione, fenomeno che si può contrastare solo attraverso «una sfida educativa da parte delle istituzioni» che parta dal basso perché la criminalità organizzata conosce molto bene il territorio: è il cuore del contributo di padre Luciano Larivera, del collegio degli Scrittori de “La Civiltà Cattolica”, al convegno “I dati inesplorati della criminalità organizzata – Nuovi strumenti per identificare l’economia illegale”, organizzato dall’ Associazione Res Magnae con la collaborazione de La Civiltà Cattolica e l’ Istituto Guglielmo Tagliacarne, che si è svolto lunedì 26 maggio a Roma presso la sede de “La Civiltà Cattolica”. Il gesuita, che ha fornito la visione della Chiesa sulla lotta alla criminalità, ha osservato che «serve un’intelligence più attiva che stia vicino realmente all’individuo e occorre potenziare gli strumenti di controllo, come l’Antitrust». E’ intervenuto, tra gli altri, Giorgio Santacroce, primo presidente della Corte suprema di Cassazione, che ha dichiarato: “Non possiamo dimenticarci della mafia e per ricordare bisogna conoscere. Occorre raccogliere i dati e attaccare i capitali mafiosi perché per colpire la criminalità organizzata è necessario sapere dove dispongono i loro soldi».