Roma. “Amoris Laetitia”: i commenti di Spadaro e Costa
Nove capitoli e 325 paragrafi per raccogliere le riflessioni dei due recenti Sinodi sulla famiglia e offrire delle piste di riflessione e di ulteriore ricerca: sono i numeri di Amoris Laetitia, l’esortazione apostolica postsinodale di Francesco sull’amore nella famiglia.
Su La Civiltà Cattolica e su Aggiornamenti Sociali i commenti dei direttori, padre Antonio Spadaro SJ e padre Giacomo Costa SJ.
Nel testo il Papa fa riferimento tre volte a sant’Ignazio di Loyola. «Come diceva sant’Ignazio di Loyola, “l’amore si deve porre più nelle opere che nelle parole”» (n. 94); e nelle note 240 e 241, al paragrafo 207, a proposito dell’accompagnamento dei fidanzati al matrimonio, si citano gli Esercizi Spirituali, annotazione 2 e 5 : «”non il molto sapere sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e il gustare interiormente le cose”.[240] Interessa più la qualità che la quantità, e bisogna dare priorità – insieme ad un rinnovato annuncio del kerygma – a quei contenuti che, trasmessi in modo attraente e cordiale, li aiutino a impegnarsi in un percorso di tutta la vita “con animo grande e liberalità”».
Francesco, quanto al futuro cammino, precisa che occorre “continuare ad approfondire con libertà alcune questioni dottrinali, morali, spirituali e pastorali”, sottolineando che “nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi” ma “ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano”. In ogni paese o regione, aggiunge, “si possono cercare soluzioni più inculturate, attente alle tradizioni e alle sfide locali”.