Padre Sosa: “È l’ora dell’audacia, nuove risposte per nuove situazioni”
“È nei crocifissi del virus che abbiamo la possibilità di riscoprire il volto di Gesù, prendere coscienza delle profonde ingiustizie in cui vive la maggior parte della popolazione mondiale a cui non è permesso l’accesso alle cure”.
“La consapevolezza di essere una sola umanità, il momento di prendere sul serio la personale responsabilità. Nessuno escluso”. A sottolinearlo, il 2 aprile, via webinar, P. Arturo Sosa SJ. Duemila le connessioni da tutto il mondo. “Tutti siamo chiamati a tendere la mano per il bene comune grati a chi in prima linea è maggiormente esposto. È l’ora della fede, dell’amore per Gesù, che nella rete si sta manifestando in tanti momenti di preghiera”. La crisi da leggere come “occasione spirituale e umana per noi. Momento di grande creatività a livello pastorale, in ascolto di chi si trova in difficoltà. È nei crocifissi del virus che abbiamo la possibilità di riscoprire il volto di Gesù, prendere coscienza delle profonde ingiustizie in cui vive la maggior parte della popolazione mondiale a cui non è permesso l’accesso alle cure”. Un tempo in cui “aver cura degli altri e di noi”. Ma come accompagnare?
“Ci sono molti modi per entrare in contatto con le persone. Ciascuno ha un cellulare” sottolinea Sosa “per incoraggiare gli altri o generare delle risposte creative per sostenerli. Non dobbiamo farci guidare dal timore ma dall’audacia, in sintonia con lo Spirito di Dio, o vivremo da schiavi. Siamo chiamati a essere interiormente liberi per seguire lo Spirito. Penso in particolare alle autorità chiamate a decidere le misure per il contenimento del virus”.
Un’opportunità per rigenerare anche la relazione tra gesuiti e laici, accelerando le conclusioni del Concilio Vaticano II, ripensare la vita nelle stesse comunità dove insolitamente i religiosi si ritrovano in questi momenti insieme, a ricentrare il discernimento comunitario da cui parte ogni pianificazione apostolica.
Un pensiero a tutti i confratelli che al momento sono nelle infermerie: “Avete una missione particolare: la preghiera. È davvero preziosa oggi più che mai. Ne abbiamo bisogno. Sogniamo il ritorno alla normalità. Ma non dimentichiamo questa crisi. Dobbiamo impararne la lezione. Ciascuno vivrà questo triduo pasquale in piccole comunità, nelle famiglie. La storia di Cristo è per l’umanità: donare la vita per la resurrezione. Prendete in mano la Bibbia, specialmente il Vangelo di Giovanni. Non sappiamo quanto resteremo in questa situazione. Siamo comunque insieme. Consideriamo seriamente l’invito espresso dalle preferenze apostoliche. È una chiamata alla conversione delle nostre vite a tutti i livelli. Possa Dio benedire e custodirci in questi giorni insieme”.
Il testo in inglese