Francesco e il mondo dopo Covid 19
«La Civiltà Cattolica» pubblica in esclusiva la traduzione in italiano del colloquio di Austen Ivereigh con il Papa. Qualche settimana fa, dice Francesco, “mi ha telefonato un vescovo italiano. Afflitto, mi diceva che stava andando da un ospedale all’altro per dare l’assoluzione a tutti quelli che erano all’interno, mettendosi nella hall. Ma dei canonisti che aveva chiamato gli avevano detto di no, che l’assoluzione è permessa soltanto con un contatto diretto. «Padre, che mi può dire?», mi ha domandato quel vescovo. Gli ho detto: «Monsignore, svolga il suo dovere sacerdotale». E il vescovo mi dice: «Grazie, ho capito». Poi ho saputo che impartiva assoluzioni dappertutto”.
«Ho descritto in passato papa Francesco come il direttore spirituale del mondo: non è mai stato più vero di adesso». Così Austen Ivereigh presenta la sua conversazione con il Pontefice «confinato» in Vaticano a causa della pandemia. Il testo viene pubblicato oggi, mercoledì 8 aprile, in inglese simultaneamente da The Tablet (Londra) e Commonweal (New York). In esclusiva ABC offre il testo originale in spagnolo e La Civiltà Cattolica la sua traduzione ufficiale in italiano.
Nella prima grande intervista per i media cattolici di lingua inglese, papa Francesco ha parlato di come sta vivendo e contemplando la crisi del Coronavirus – in un mondo in isolamento e in prossimità della Pasqua – preparandosi praticamente e spiritualmente alle sue conseguenze, e invitando l’umanità a convertirsi a un modo di essere diverso e migliore.
Come sta vivendo il Papa la pandemia, personalmente, praticamente e spiritualmente? Come vede la missione della Chiesa in questo tempo? Cosa pensa delle politiche dei governi di fronte alla crisi, e cosa essa sta rivelando della società? Il Papa vede nella crisi anche la possibilità di un cambiamento? È possibile una conversione ecologica e un’economia più centrata sull’uomo? E una Chiesa più missionaria e flessibile? Come vivere questa Pasqua e quali messaggi in particolare per gli anziani, i giovani e gli impoveriti?
Qui c’è papa Francesco al suo meglio, in termini di riflessione e perspicacia. Cita Virgilio, Dostoevskij, Manzoni, rivela la sua profondità di pensiero sul processo di conversione che vede come un’opportunità nella crisi in corso. Il Papa è profondamente turbato da ciò che verrà dopo, e addolorato da tanta sofferenza e sacrificio. Ma ciò che traspare è la sua fiducia nella possibilità di trasformazione che ci viene ora offerta.
Su Civiltà Cattolica anche una riflessione del direttore padre Antonio Spadaro SJ, a commento dell’ intervista.