Hernandez: il senso della vita è darsi totalmente
I giovani, l’arte, la fede: il teologo gesuita, che ogni settimana commenta il Vangelo in tv, per la Domenica della Parola, racconta a Credere il suo cammino spirituale, iniziato con una Bibbia comprata di nascosto.
Indagata, pregata, taciuta: la Parola è la cifra della storia di padre Jean-Paul Hernandez. È la Bibbia, che compra a 17 anni e divora con curiosità. È lo spagnolo, la lingua del cuore, che il gesuita svizzero usa per parlare con Dio. È l’afonia, il silenzio con cui, adolescente, custodisce il germoglio della fede. Crescendo, padre Jean-Paul le parole le ha trovate. Ha 53 anni, di lingue ne parla cinque; su Tv2000 commenta il Vangelo della domenica; segue gruppi di pastorale giovanile in Italia e in altri Paesi; dirige il master della Scuola di alta formazione di arte e teologia a Napoli. E insegna Escatologia e Cristologia: «Mi emoziona dover dire chi è Gesù». Ha tenuto fede all’impegno preso durante gli anni del liceo, a Friburgo, quando incontrò la Parola. «Comprai una Bibbia di nascosto e iniziai a leggere il Vangelo. Scoprii la relazione con Gesù di Nazaret come persona. Era affascinante, lasciava svanire tutto quello che pensavo fosse la religione: il dover dimostrare che Dio esiste e un insieme moralistico di regole, divieti, obblighi». Il pensiero interiore che si fece strada fu l’indicazione di un percorso di vita: «Se è vero che sei così ti seguo, vale la pena giocarmi totalmente».
Qui l’articolo completo per gentile concessione della Periodici San Paolo