L’incontro mondiale degli studenti delle scuole dei gesuiti

L’evento “Carlo e Francesco: Due di noi!” per i giovani della rete delle scuole dei gesuiti nel mondo si è concluso con una Santa Messa solenne nella Domenica della Divina Misericordia. L’incontro, significativo e indimenticabile, organizzato dall’Istituto Leone XIII di Milano e dall’Istituto Massimo di Roma, ha riunito oltre 200 studenti provenienti da 20 scuole di tre continenti: America Latina (FLACSI), Nord America e Canada (JSN) ed Europa (JECSE). Siamo stati anche in grado di collegarci a distanza con la nostra scuola nella Repubblica del Congo, in Africa (JESBAM) – rendendo questa celebrazione davvero globale.
L’incontro è iniziato il 24 aprile a Milano, per il tanto atteso raduno “Carlo Acutis – Uno di noi!”. Anche se la canonizzazione di Carlo è stata rinviata, studenti e insegnanti hanno deciso di non cancellare l’incontro, ma di riunirsi per condividere questo tempo, pregare e lasciarsi guidare dolcemente da eventi che vanno oltre i nostri piani. Come hanno scritto gli organizzatori ai partecipanti: “Non dimentichiamo: Carlo era uno studente in una delle nostre scuole, Papa Francesco era un gesuita – qualcosa che ci unisce in modo speciale. Forse possiamo davvero dire: Carlo e Francesco… due di noi! E così, abbiamo un motivo in più per riunirci e ringraziare Dio per questi due straordinari doni al mondo”.
Durante i quattro giorni, gli studenti si sono impegnati in varie attività di riflessione, hanno ascoltato testimonianze e visitato luoghi legati alla vita di Carlo, il che li ha invitati a riflettere sulle sfide di una vita cristiana impegnata nel mondo di oggi. Lo spirito ignaziano era presente in ogni momento, dalla preghiera e dalla contemplazione alla gioia spontanea e allo scambio culturale. La presenza di educatori e gesuiti ha contribuito a guidare i giovani verso una comprensione più profonda della vocazione, della missione e della solidarietà globale.
Uno dei momenti più significativi dell’incontro è stata l’opportunità per tutti i partecipanti di essere presenti a Roma per il funerale di Papa Francesco, un’occasione storica e profondamente toccante per tutta la Chiesa. In rappresentanza della comunità educativa gesuita globale, gli studenti hanno pregato solennemente insieme a migliaia di fedeli, rendendo omaggio al primo Papa gesuita, un pastore umile e compassionevole il cui pontificato è stato caratterizzato da un profondo impegno al servizio, al dialogo e alla misericordia. Per molti, questa rara esperienza ha rafforzato un profondo senso di missione e la responsabilità di continuare la sua eredità di giustizia, inclusione e cura per i più vulnerabili. La loro presenza al funerale è stata un simbolo potente della continuità della missione della Chiesa attraverso le generazioni e i continenti, poiché i giovani sono chiamati a portare avanti i valori incarnati da Papa Francesco.
L’evento è culminato nella Messa solenne della Domenica della Divina Misericordia, un potente promemoria del messaggio centrale di Carlo e di Papa Francesco: l’amore di Dio è per tutti, specialmente per i più bisognosi. “Durante l’omelia di quel giorno, siamo stati incoraggiati a concentrarci sulle esperienze positive che condividiamo con gli altri e ad avvicinarci gli uni agli altri con compassione e perdono” scrivono i partecipanti. “Ci è stato detto di cercare la riconciliazione invece di soffermarci sui difetti o sugli ostacoli”. La liturgia è diventata una celebrazione dell’amicizia internazionale, della fede condivisa e della speranza di una Chiesa rinnovata da cuori giovani. Riflettendo sul tema “Due di noi”, gli studenti hanno capito che le vite di Carlo e Francesco non sono solo storie da ammirare, ma esempi da seguire. Ci ricordano che la santità è possibile qui e ora, e che inizia con persone comuni che dicono “sì” alla chiamata di Dio.
Questo incontro è stato più di un evento: è stato un movimento di cuori, un seme di collaborazione futura e un segno visibile che dello spirito di famiglia tra le scuole gesuite, vive, connesse e pronte a costruire un mondo più giusto, compassionevole e fedele. Come ha detto uno studente: “Ora so di non essere solo. Carlo e Francesco sono con noi e noi siamo gli uni con gli altri”.