Al Gonzaga il convegno internazionale dedicato ai migranti
Nel capoluogo siciliano, l’Istituto Gonzaga, il Centro Astalli e l’Istituto Arrupe hanno bandito delle borse di studio per la frequenza del liceo internazionale dell’International School Palermo-Gonzaga, mirate “all’inclusione sociale e culturale di giovani stranieri meritevoli in un contesto di cittadinanza globale e multiculturale”.
(Sir). “La Sicilia è luogo di sbarchi, di scontri e di incontri, ed è proprio nell’inclusione e nell’accoglienza che la Palermo del futuro può trovare la sua identità. Ecco perché si rilancia questo tema proprio a Palermo, impegnandosi la Compagnia di Gesù nella promozione di una cultura dell’accoglienza e dell’inclusione, che è sfida comune delle istituzioni pubbliche e di quelle religiose, della politica e della società, e di tutte le persone di buona volontà”. Così il direttore generale dell’Istituto Gonzaga-Isp, padre Vitangelo Denora, sul 35° convegno internazionale “I Gesuiti e la storia” dedicato al tema “I Gesuiti e i migranti”, che si svolge il 3 e il 4 maggio, all’Istituto Gonzaga di Palermo.
Le riflessioni e i contributi di centinaia di studenti dei collegi dei Gesuiti di tutto il mondo si concentrano sul fenomeno dei migranti e dei rifugiati accolti o rifiutati, nella storia e nell’attualità, che è sempre al centro del dibattito politico nazionale e internazionale. Nel capoluogo siciliano, l’Istituto Gonzaga, il Centro Astalli e l’Istituto Arrupe hanno bandito delle borse di studio per la frequenza del liceo internazionale dell’International School Palermo-Gonzaga, mirate “all’inclusione sociale e culturale di giovani stranieri meritevoli in un contesto di cittadinanza globale e multiculturale”.
E sono proprio i giovani i protagonisti del convegno, che nasce per far sentire la loro voce e dare spazio alle loro riflessioni. “Compito prioritario delle scuole dei Gesuiti – spiega Anna Sireci, coordinatrice dei convegni internazionali – è quello di educarli a interessarsi del mondo che li circonda, a essere consapevoli della responsabilità nei confronti del futuro dell’umanità, a sviluppare sentimenti di giustizia, solidarietà e accoglienza, a impegnarsi nell’azione a servizio degli altri”. Durante il convegno, oltre alle relazioni e alle testimonianze – come quella di Pietro Bartolo, medico a Lampedusa in prima linea nelle cure ai migranti sbarcati – anche la possibilità di incontrare i migranti, visitando le strutture di accoglienza.