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Al Massimo percorsi per futuri global citizens

Presentazione di un libro presso la comunità dei gesuiti di Villapizzone a Milano

Per i piccoli, filmati sul tema dell’amicizia, condivisione e solidarietà e lavori creativi. Per i più grandi, materiali sui temi dell’Agenda 2030 con lavori di gruppo allo scopo di sensibilizzare al pensiero critico, per soluzioni giuste, condivise e solidali. Caterina Lizzio, referente dell’ Istituto per Global Citizenship Education, ci racconta come si struttura il progetto.

“Da sempre all’Istituto Massimo abbiamo un desiderio: che i nostri studenti diventino cittadini globali, che abbiano conoscenza del mondo, sviluppino una sana capacità di pensiero critico e, ovunque si trovino, possano testimoniare dei valori.

Come raggiungere l’obiettivo? Attraverso attività per lo più integrate nella didattica a cui i ragazzi normalmente prendono parte con curiosità ed entusiasmo. Imparano a riflettere sulla realtà e a collegare il passato al presente, scoprendo che la storia si ripete continuamente, assumendo la funzione di magistra vitae, di ciceroniana memoria.

Per fare qualche esempio legato alla materia che insegno (lingua e letteratura inglese): al liceo, i ragazzi del terzo anno, stanno scoprendo che la Magna Carta conteneva già in nuce molte delle questioni che oggi sono racchiuse tra i goal dell’Agenda 2030; al quarto anno abbiamo realizzato che il problema dell’uguaglianza di genere e dello sfruttamento di donne e bambini era già molto sentito all’epoca della Rivoluzione Industriale; al quinto anno vedremo a breve i primi casi di uso improprio della scienza e della tecnologia,  profetizzati da autori come Orwell e Huxley.

Educazione alla Cittadinanza Globale

Il motivo per cui si investe sull’Educazione alla Cittadinanza Globale è dunque legato all’attenzione che da sempre i Gesuiti riservano ai temi mondiali di ampio respiro, volti ad arricchire gli orizzonti dei giovani, trasformandoli, attraverso la ricerca del Magis, in uomini e donne con gli altri per gli altri”.

“Quest’anno al Massimo è nato un Global Team, per cui, come referente di Istituto per l’Educazione alla Cittadinanza Globale, posso contare sulla collaborazione di tre colleghe referenti di plesso, Loredana Alicino (Infanzia), Idabelle Gitto (Primaria) e Natascia Esposito (Secondaria di I grado). Ci riuniamo mensilmente per cercare dei materiali su cui lavorare, visionando anche quelli che condivisi da Josephine Vassallo, responsabile di rete per Global Citizenship Education. Ci organizziamo per partecipare alle Giornate Mondiali, condividendo le nostre proposte con tutti gli altri colleghi. I lavori effettuati con gli studenti vengono poi raccolti e pubblicati sul sito di Istituto. Riteniamo che sia importante che anche i genitori possano essere messi a parte delle attività a cui i loro figli partecipano con entusiasmo e creatività durante le lezioni.”

Essere Global Citizens

“Alla domanda ‘Cosa significa essere Global Citizens?’ possiamo rispondere che un Cittadino Globale è una persona che ama e rispetta tutta la Creazione, poiché sa di esserne parte integrante, ed allo stesso tempo la riflette. Per avere piena consapevolezza di ciò, deve possedere le 4 C che costituiscono il profilo in uscita di uno studente ignaziano Competence, Conscience, Compassion, Commitment  e deve saper parlare le tre lingue care a Papa Francesco: la lingua della Mente (per pensare a ciò che sente e a ciò che fa), del Cuore (per sentire profondamente quello che pensa e quello che fa) e delle Mani (per fare bene quello che pensa e quello che sente).”

La Cittadinanza Globale sta completando il suo percorso di integrazione nei curricula dei diversi plessi dell’Istituto, per garantire una crescita degli studenti a 360 gradi.

Tutta la comunità educante è chiamata a sensibilizzare i bambini ed i giovani rispetto a temi di respiro mondiale, passando attraverso materie d’insegnamento, esperienze formative ed analizzando alcuni tra i documenti internazionali al momento più rilevanti, come l’Agenda 2030 e l’Enciclica Laudato Si’.

I docenti, in tutti i plessi, prendono spunto da questi scritti, tarando le attività ed i progetti sull’età e sulle competenze degli studenti. Si passa dal proporre brevi video, film, letture ad hoc, documenti… all’organizzare dibattiti e role playing, realizzare PPT, disegni, redigere riflessioni sui topic. Tutte attività volte, tra l’altro, a praticare team working e problem solving, nonché a sviluppare il pensiero critico.

Le Giornate Mondiali, poi, ci aiutano a scandire il cammino e stanno alla Cittadinanza Globale come le verifiche stanno alle singole discipline: è lì che i giovani possono dar prova delle competenze acquisite lungo il percorso.”

Cambiare il mondo?

Come è possibile far capire ad un giovane che, se vuole, può cambiare il mondo? È un po’ come l’effetto farfalla: un battito d’ali può provocare un uragano.

Piccole azioni per grandi cambiamenti: esperienze curricolari ed extra-curricolari proposte agli studenti che, attraverso momenti di discernimento, potranno scegliere in futuro come contribuire al bene comune. In concreto, alunni di diverse età vengono regolarmente coinvolti in STEAM Labs, attività di crowd-funding, progetti internazionali e solidali curricolari ed extracurricolari.

Risultato di queste attività sono stati, negli anni, produzione di fair software (per la creazione di arti artificiali con le stampanti 3D, per la diagnosi della malaria attraverso comuni microscopi collegati ad un cellulare, per l’analisi delle acque), costruzione di droni (di cui uno donato al Papa durante un’udienza in Vaticano) e veicoli elettrici, raccolte a scopo benefico per la costruzione di pozzi nel Malawi e scuole nel Benin.

Tutto ciò ha consentito agli studenti di scoprire che anche il loro piccolo “battito d’ali”, messo al servizio del prossimo, può generare un cambiamento e migliorare la vita dei più fragili.”

Caterina Lizzio

Referente di Istituto per Global Citizenship Education

nella foto in apertura studenti del Massimo mostrano al Papa l’arto artificiale creato con la stampante 3D

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