Astalli, a Lampedusa per un’Europa aperta e solidale
Era il 3 ottobre 2013, quando un barcone carico di migranti si inabissò davanti a Lampedusa. 368 persone persero la vita in quella che è diventata la più grande tragedia che l’isola ricordi
Il Centro Astalli, in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, incontra a Lampedusa gli studenti delle scuole superiori di quattro nazioni europee.
È fondamentale che le nuove generazioni sappiano andare oltre le logiche dei numeri perché dietro le statistiche ci sono le storie delle persone, i volti di donne e uomini morti per un ideale di libertà.
Fare memoria è un atto dovuto, ma se non diviene atto di responsabilità è vano.
Il Centro Astalli chiede ancora in questo giorno a istituzioni nazionali e sovranazionali l’attivazione di canali umanitarie un’efficace azione di soccorso in mare.
Oggi Lampedusa, piena di giovani, mostra i volti di un’Europa aperta e solidale. Le politiche siano all’altezza del desiderio di pace che la società civile esprime.
L’iniziativa L’Europa inizia a Lampedusa è iniziata il 30 settembre, una quattro giorni in cui duecento studenti italiani, quaranta studenti dell’isola e altri provenienti da quattro istituti europei, in occasione della quarta Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, hanno avuto modo di approfondire i temi della migrazione e dell’integrazione.
L’iniziativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Comitato Tre ottobre, in collaborazione tra gli altri con il Centro Astalli, vuole far incontrare storie, persone e culture diverse attraverso il dialogo. Il fitto programma ha visto lo svolgersi di workshop e di incontri tra migranti, addetti ai lavori e i giovani delle scuole partecipanti, tra questi uno dedicato al progetto Finestre.