Canada. I gesuiti partecipano alla campagna per i disinvestimenti dai combustibili fossili
Sette organizzazioni cattoliche da ogni parte del mondo, tra cui i gesuiti del Canada, hanno annunciato la loro decisione di disinvestire dal combustibile fossile. L’annuncio è stato dato il 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi.
Si tratta del più grande annuncio di disinvestimento da parte di organizzazioni religiose, che nasce come della realizzazione pratica dello spirito della Laudato Si’, in cui il Papa mette in guardia dai pericoli del cambiamento climatico e sostiene che “la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti – specie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore, il gas -, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio”.
Come può essere sostituita la tecnologia che dipende dai fossili? Il disinvestimento è sicuramente un ottimo strumento: il consumatore che si dichiara non più disponibile a investire denaro in azioni che aggravano il cambiamento climatico, invia segnali alle aziende dei combustibili fossili e costringe il mercato a iniziare a concentrarsi su carburante verde e tecnologie non inquinanti.
Le sette istituzioni cattoliche che hanno disinvestito sono:
I gesuiti inglesi in Canada; la Federazione delle organizzazioni cristiane per il Servizio Volontario Internazionale (FOCSIV) in Italia; Presentation Society di Australia e Papua Nuova Guinea; SSM Health negli Stati Uniti; diocesi di Santo Spirito di Umuarama in Brasile; Società Missionaria di San Colombano, con sede a Hong Kong e attiva in 14 paesi; Salesiane di don Bosco – Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia.
Nelle parole di padre David Shulist SJ: “E’stata una decisione difficile. Se non lo fosse stata, l’avremmo preso molto prima”. Anche se questo significa che eventuali futuri investimenti in carbone, petrolio e gas saranno fermati immediatamente, potrebbero volerci anni per spostare gradualmente gli investimenti in corso dei gesuiti canadesi lontano dalle energie che producono gas serra. Il provinciale dei gesuiti canadesi Peter Bisson SJ, dichiara: “Il cambiamento climatico sta già colpendo le comunità povere ed emarginate a livello globale, attraverso la siccità, l’innalzamento del livello del mare, la fame e le condizioni meteorologiche estreme. Siamo chiamati a prendere posizione “.
Gli studenti provenienti da scuole e università dei gesuiti hanno organizzato delle azioni – sotto l’ombrello del gruppo Jesuit Divestment Group – per incoraggiare le istituzioni accademiche a disinvestire dai combustibili fossili e fare la loro parte per garantire che la temperatura della Terra non aumenti oltre i 2⁰C, come richiesto dai recenti summit sul clima.
Dopo l’annuncio degli ordini religiosi i giovani che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù hanno inviato una lettera aperta al Papa chiedendogli di garantire che il Vaticano tagli i legami con l’industria dei combustibili fossili.
La campagna di disinvestimento dai combustibili fossili vede la partecipazione di quasi 600 istituzioni per un valore di oltre 3400 miliardi di dollari di dismissione a livello mondiale da combustibili fossili.
E’ disponibile un kit di strumenti “disinvestire e reinvestire” per le comunità cattoliche interessate a disinvestire dai combustibili fossili.