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Scegliere di vivere con lo stile di Gesù

Dall’1 al 4 maggio, l’Istituto Massimo di Roma ha aperto le porte a 110 ragazze e ragazzi, fra i 17 e i 25 anni, provenienti dalle comunità MEG di tutta Italia, per il convegno nazionale PRE-T e Responsabili 2025.

L’itinerario di questo incontro aveva una meta precisa: riuscire a trovare una risposta alla domanda che Gesù fa ai suoi discepoli nel vangelo di Giovanni: “Volete andarvene anche voi?”. Da qui il titolo del Convegno. Una provocazione che ha voluto sottolineare la necessità, per chi fa parte della branca PRE-T, ma ancor più per chi è Responsabile di gruppi, di scegliere di diventare adulto nella fede. Dire cioè il proprio sì a una relazione profonda e consapevole con il Signore, per poter essere testimone credibile e canale aperto per tutti dell’amore di Dio.

Le assemblee comuni, guidate a due voci da padre Claudio Zonta e padre e Renato Colizzi, hanno accompagnato i presenti lungo questo itinerario, in un parallelo stimolante e molto interessante fra il linguaggio della musica, che è per molti una passione e un modo concreto e quotidiano di riconoscere ed esprimere sentimenti ed emozioni, e quello della Parola di Dio che, se ascoltata, è capace di dare risposta e senso alla vita.

Ci sono stati momenti in cui il gruppo è stato diviso in tre sottogruppi: quello dei PRE-T, che con Padre Zonta ha affrontato il tema del pregare con la musica; quello dei Responsabili, coordinati da Padre Marco Colò, ai quali è stato chiesto di riflettere sui differenti modi in cui è possibile trasmettere il Progetto Uomo Eucaristico alle diverse fasce d’età; quello dei ragazzi che nella messa finale avrebbero celebrato l’Invio, i quali, con Padre Renato Colizzi, hanno verificato la bontà del percorso che li aveva preparati a questo momento e hanno dato suggerimenti per coloro che lo seguiranno in futuro.

Un momento particolarmente significativo è stato quello della veglia di adorazione, introdotta e “spiegata” da Padre Michele Papaluca, vissuta nel silenzio e con particolare intensità dai ragazzi che, al termine, hanno anche avuto la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Per rendere evidente come l’identità eucaristica, e quindi la relazione profonda e intima con il Signore, sia la radice che rende vitale il MEG, è stata organizzata una tavola rotonda con tre testimoni del Movimento di età diverse: Chiara, poco più che ventenne, la quale ha posto il suo accento sulla bellezza di strutturare una spiritualità per l’oggi; Alessandro, trent’anni, che ha sottolineato come il suo sguardo abbia avuto la possibilità di aprirsi sempre di più sul mondo e sulla chiesa; Giulia, oggi Amica del MEG adulta, che ha vissuto la sua appartenenza al Movimento tra gli anni ’80 e ’90 e che ha raccontato di come la sua fede sia stata nutrita, nel movimento, dalla relazione con la Parola, la vita di fraternità e la scoperta di Dio-amore.

La divertentissima festa finale preparata dalla comunità di Cagliari del sabato sera e la Messa conclusiva di domenica mattina hanno chiuso tutto il percorso di questi giorni e, in un certo senso, hanno messo in luce come esperienza e fede, siano due facce di quell’unica medaglia che è la vita piena, vissuta in ogni suo momento ed aspetto alla sequela di Gesù e con il desiderio di assumerne sempre più il suo stile.

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