Preghiera
Il metodo ignaziano
La preghiera ignaziana è composta da due momenti: la preghiera vera e propria e la sua verifica. Un tempo in cui immergersi nella relazione con il Signore e gustarla; un altro per accorgersi dei semi gettati e dei frutti che maturano.
Il metodo ignaziano
La preghiera è un incontro personale con il Signore.
Scegli un tempo e un luogo che aiuti a questo incontro e segui queste semplici tappe.
Presenza
Mi metto in presenza del Signore mendicando il dono della preghiera e della concentrazione. Chiedo al Signore che tutte le mie energie convergano verso questo incontro. Penso con quanto amore mi sta conoscendo e guardando in questo momento.
Poi:
- “Composizione guardando il luogo”: utilizzo la mia immaginazione per farmi una “icona interiore” della scena che sto per meditare.
- “Chiedo ciò che voglio e desidero”: entro in relazione diretta col Signore chiedendo un dono ben preciso, in una formulazione che posso ripetere spesso.
Meditazione
Leggo e rileggo il brano. Mi fermo dove una parola mi colpisce, dove “trovo gusto”, senza fretta di andare avanti. “Non è il tanto sapere che riempie e soddisfa l’anima ma il sentire e gustare le cose interiormente”. Sulla parola che mi colpisce metto in moto la mia memoria (che cosa mi ricorda?), la mia intelligenza (che cosa mi fa capire?), la mia volontà (che desideri fa nascere in me?).
Colloquio
Parlo col Signore “come un amico parla con l’amico”. E non ho paura di “versare” in Lui tutta la mia “morte” del cuore affinché Lui versi in me la sua vita. È la “conversazione”.
Revisione
Dopo la preghiera, in un altro luogo, ripercorro per alcuni minuti il suo andamento. Mi chiedo come è andato il metodo, che parola mi ha colpito di più, e cerco di dare un nome ai sentimenti che mi hanno attraversato.
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Emma Manunza
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