John Dardis SJ.Una missione e una vocazione di cui c’è sempre più bisogno
Dalla scrivania del Presidente dei Provinciali di Europa:
Cari amici, stiamo lavorando in questo periodo sulle due frontiere identificate dai Provinciali europei alla nostra ultima assemblea:
la sfida dell’evangelizzazione in un tempo di grande secolarizzazione e
la promozione e l’ approfondimento del dialogo interreligioso, in particolare con l’Islam ma anche con le altre tradizioni religiose.
Negli ultimi mesi i Provinciali, le Consulte di provincia e le Commissioni dei ministeri hanno continuato a discutere su questi punti. Mi sono arrivati i verbali di tutti questi incontri e in una Consulta speciale, a marzo, cercheremo di capire come andare avanti. Potete aiutarci in questo processo! La Newsletter europea viene inviata a circa 4mila gesuiti ed è uno spazio dove possiamo raccontarci della nostra missione in Europa e crescere nell’unità tra noi gesuiti. In futuro nella Newsletter ci sarà uno spazio dedicato a queste due frontiere e un sito web (www.jesuits-europe.info/) pubblicherà articoli su questo argomento. Così, se partecipate a qualche conferenza o leggete qualche articolo particolarmente interessante su questi temi, per favore inviateli per la pubblicazione. Vogliamo incrementare le nostre risorse e nutrire la nostra creatività su questi argomenti. Sto inoltre chiedendo ai vari gruppi europei di lavorare con noi su questi temi.
Naturalmente oltre alle due frontiere menzionate, in Europa ci sono anche altre priorità. Stiamo operando un discernimento considerando le sfide che arrivano dalle migrazioni, dal lavoro con i giovani e altri temi.
Tutto ciò ci sfida e la Lettera agli Ebrei che è stata letta durante la messa nelle ultime settimane ci incoraggia. Esorta le persone a conservarsi nella fede ricevuta e a non abbandonarla. La lettera fu scritta a un’antica comunità cristiana, composta per lo più da persone convertite dall’Ebraismo. Erano sotto la pressione di amici e parenti che erano rimasti ebrei e chiedevano loro di ritornare all’antica fede. Al capitolo 10, Ebrei li esorta a restare nella nuova fede e a non scoraggiarsi. «Mantenici fermi nella nostra fede che ci dà speranza, perché colui che ha fatto la promessa è affidabile».
E’ bene ricordarlo in un’Europa in cui ci sono tante pressioni dall’esterno e la fede è messa in discussione dal modo di essere della società. Andiamo avanti, radicati nella fede e nella speranza che siamo chiamati a vivere in questo tempo di sfide, e aiutiamo le società in cui viviamo a crescere nell’impegno cristiano e nell’amore a Cristo. E’ una missione e una vocazione di cui c’è sempre più bisogno.
Vostro in Cristo
John Dardis s.J.