Da dirigente del Crowne Plaza a gesuita

“5 stelle non bastavano”: la testimonianza di P. Michael Bugeja SJ

“Da giovane non pensavo alla vita religiosa. Ero un tipo molto ambizioso” confessa p. Michael, 49 anni, gesuita, delegato per Malta e la missione di Romania, “Mi interessava l’ambito del turismo. Malta è un’isola e il lavoro in questo campo è facile da trovare. A 22 anni avevo già un bel lavoro come manager del marketing di un albergo a 5 stelle. Viaggiavo molto e definivo contratti con tante agenzie. Ma raggiunta la meta che sognavo mi sono reso conto che mi mancava qualcosa. Non ero veramente felice. Tramite un amico ho iniziato il mio percorso spirituale in un gruppo. Ho incontrato lì il Dio vivo, non quello descritto in un libro o che mi avevano insegnato, ma un Dio che mi conosceva, mi amava.

L’esperienza più forte in Italia, durante un campo. Meditavo un brano della Scrittura in mezzo alla natura a luglio, guardando gli alberi e le foglie di vari colori. Così ho iniziato a percepire che Dio esisteva, era vero e mi diceva “vai a predicare la mia Parola”.

Mio padre era contentissimo e lo desiderava tanto per me. Mia mamma all’inizio non tanto. Sapeva che avrei dovuto allontanarmi da casa per la formazione e che non ci sarebbe stata nessuna garanzia che sarei potuto ritornare a Malta. Ora è molto fiera di me e serena. Ho 2 sorelle sposate, un fratello e 5 nipoti. Sono contenti anche se all’inizio diffidenti per una scelta che pensavano a tempo. La mia felicità è per loro prova di una scelta giusta.

Ho continuato a chiedere spesso al Signore cosa volesse da me. Non sapevo a quel tempo dove bussare. Avevo letto la vita di Sant’Ignazio. Non mi aveva toccato più di tanto la sua storia quanto il suo stare tra la gente e lavorare per le anime. Così ho bussato alla porta della Compagnia. Anche se non siamo fedeli Dio è sempre fedele. Oggi sono felice di questa scelta.