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Dottorato honoris causa a padre Spadaro dalla Santa Clara University

La Facoltà di Teologia dei Gesuiti della Santa Clara University (JST-SCU), in California ha conferito il dottorato, il 24 maggio, al sotto-segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione per “il suo straordinario servizio alla Chiesa globale”, la sua promozione della visione di Papa Francesco e i suoi contributi alla teologia

Qui il discorso di padre Spadaro dedicato all’eredità di papa Francesco.

L’articolo di Vatican News

“Per i suoi significativi contributi alla teologia culturalmente contestualizzata, il suo straordinario servizio alla Chiesa globale e la sua incrollabile promozione della visione profetica di Papa Francesco”. Queste sono le motivazioni per la quale la Scuola di Teologia dei Gesuiti dell’Università di Santa Clara in California, ha conferito ieri, 24 maggio, un dottorato honoris causa a padre Antonio Spadaro, sotto-segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione. Ricevere questo riconoscimento “è una fonte di grande gioia e di continuo incoraggiamento per il cammino che mi attende” e “segna una tappa significativa nel mio percorso” ha affermato padre Spadaro, che dal 2011 al 2023 è stato anche il direttore della rivista della Compagnia di Gesù, La Civiltà Cattolica. In questo ruolo ha avuto modo di realizzare la prima intervista di Francesco nell’agosto del 2013 e di seguire da vicino il suo pontificato, partecipando a viaggi papali e ad altri eventi importanti.

Riflettendo sull’eredità del pontificato di Bergoglio, il sotto-segretario ha evidenziato il suo “stile di governo unico” e come la sua “visione per la riforma della Chiesa era profondamente radicata nella tradizione spirituale ignaziana”. Per Francesco “la Chiesa non è mai stata un monolite rigido, ma piuttosto un’armonia vivente, che emerge costantemente dalla tensione e dalla diversità dei suoi membri” ed è continuamente “animata dallo Spirito Santo”. E infatti lui cercava di essere “completamente immerso nella vita del popolo di Dio per comprendere ciò che sta accadendo e per discernere ciò che deve essere fatto”, ha spiegato padre Spadaro. “Ho imparato da Francesco che il discernimento ci obbliga ad andare oltre i confini, gli steccati, che vediamo davanti ai nostri occhi e che ci impediscono di vedere chiaramente come Dio opera nella nostra vita e nella vita del mondo”.

Il Papa, ha ribadito ancora il sotto-segretario, rivolgeva “la sua attenzione al piccolo, all’ultimo, allo scarto, alla situazione concreta, confidando che in queste umili realtà si trovi il seme della vera riforma evangelica.” Per padre Spadaro “lo stile di governo di Francesco nasce da una Chiesa vista come un ospedale da campo”. “E questo è ciò che credo fermamente che siamo chiamati a fare nella nostra vita per renderla significativa e per rendere questo mondo un posto migliore – ha concluso –  curare le ferite, curare le ferite, curare le ferite…”

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