Londra.Echi dall’incontro dei webmasters europei
Quest’anno si è tenuto nei pressi di Londra, a Lewes, l’ormai ben consolidato incontro dei webmaster delle Province d’Europa, cui partecipa tradizionalmente anche una delegazione dagli Stati Uniti (Conferenza delle Province statunitensi e Loyola Press). Per la Provincia d’Italia ha partecipato P. Flavio Bottaro SJ, coordinatore dell’Ufficio Comunicazione. Gli argomenti affrontati hanno toccato da vicino e in modo molto concreto alcuni aspetti comunicativi per cui la cultura di oggi è molto sensibile.
Austen Ivereigh, giornalista inglese ex portavoce dell’arcivescovo di Westminster, ha introdotto l’iniziativa “Catholic voices”, un gruppo creato in occasione della visita di Benedetto XVI in Gran Bretagna nel 2010. L’intento dell’esperimento era quello di formare un gruppo di persone (25-45 anni) che potessero parlare con competenza e disinvoltura davanti ai media toccando quegli argomenti di scottante attualità per la Chiesa Cattolica (omosessualità, aborto, pedofilia, etc). Il gruppo è stato sottoposto a una intensa fase di training per imparare a comunicare in modo efficace e ad affrontare apertamente i conflitti comunicativi, ponendosi in un atteggiamento non difensivo bensì di ascolto attivo delle ragioni dell’altro. L’iniziativa ha avuto un buon esito, al punto che si è consolidata e prosegue tuttora la sua attività (catholicvoices.org.uk).
Jane Hellings, direttrice del reparto Fundraising e Management della Kingston Smith (società di consulenza che conta tra i suoi clienti una serie di ong caritative) ha invece parlato su come la Compagnia di Gesù potrebbe migliorare il suo “brand” per dare unità e coerenza al suo modo di presentarsi al mondo. Attualmente la Compagnia di Gesù, anche a livello di singole Province, viene spesso percepita dall’esterno come una realtà frammentata e nebulosa che rende difficile l’azione nel campo del fundraising. Lavorare sul “brand” significa conferire un’identità coesa e coerente che aiuti l’interlocutore a comprendere e ad accogliere i valori veicolati dall’istituzione. Troppo spesso, invece, capita che le opere della Compagnia non vengano immediatamente riconosciute come tali.
P. Matt Malone SJ, editore associato della rivista statunitense “America” (americamagazine.org), ha esposto alcune osservazioni sulla grande migrazione che sta avvenendo dal cartaceo al digitale nel campo dell’editoria, dove attualmente è ancora forte la compresenza di entrambi i supporti. Non si tratta semplicemente di una trasformazione del supporto tecnologico, bensì di acquisire una nuova mentalità, nuove idee, nuove competenze.
P. Nick Austin SJ, professore di teologia morale all’Heythrop College di Londra, ha tentato una rilettura della categoria tradizionale della virtù nel virtuale. Interessanti anche le iniziative che le Province stanno sperimentando: dal successo comunicativo di Magis2011 in occasione della giornata mondiale della gioventù, ai ritiri proposti su Facebook e Youtube da parte di alcuni gesuiti polacchi. I gesuiti americani invece stanno realizzando un’applicazione per smartphone che sfruttando la geolocalizzazione (segnale GPS) fornisce informazioni utili sulla presenza dei gesuiti nelle vicinanze di un luogo che si sta visitando.
Importante anche la presenza di P. John Dardis, presidente della Conferenza dei Proviciali europei (CEP), molto sensibile sull’argomento comunicazione che ha spronato il gruppo a continuare questo confronto per incominciare a pensare insieme qualcosa a livello europeo.