Formare giovani appassionati del bene comune
“Venice Faith and Politics”: si è tenuto dal 14 al 21 agosto, a Venezia, il workshop su Fede e Politica, giunto alla sua ottava edizione (ogni due anni, dal 2006, con l’interruzione del Covid), organizzato da un team di gesuiti e laici provenienti da tutta Europa (e con il patrocinio della Jesuit Conference of European Provincials), e rivolto a giovani di tutta Europa dai 20 ai 35 anni. 16 i partecipanti, provenienti da Albania, Croazia, Francia, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Svezia.
Nell’equipe formativa:
- P. Peter Rozic (Slovenia)
- P. Edmond Grace (Irlanda)
- P. Giuseppe Riggio
- P. Luciano Larivera
- P. Cesare Sposetti
- Sc. Louis Tonneau (Belgio)
- Kevin Hargaden (Irlanda)
Il workshop è un’esperienza in cui i giovani sono invitati a ripercorrere le proprie storie di impegno politico e sociale, in un tempo scandito da momenti di riflessione e preghiera (sulla base di input di spiritualità ignaziana, con un occhio particolare al discernimento degli spiriti), da momenti di formazione offerte dai membri del team e da testimonianze date da relatori esterni impegnati in politica o in ambito sociale – quest’anno sono intervenuto Rosario Farmhouse, dal Portogallo, presidente della Commissione Nazionale per i diritti dei bambini e dei giovani; Katrine Cammilleri, direttrice del JRS Malta; Peadern Tobin, deputato del Parlamento Irlandese – , da momenti di condivisione e scambio, e altri momenti di visita di Venezia e di relax.
“Gli obiettivi fondamentali del programma”, spiega p. Cesare Sposetti, “sono stati:
– aiutare i giovani a riflettere sulla propria storia personale e sulla propria vocazione all’impegno sociale e politico,
– aiutarli a sentire come la loro dimensione di Fede e di rapporto con il Signore è pienamente coinvolta nel loro servizio,
– formarli alla costante e disinteressata ricerca del bene comune e al riconoscere e perseguire il meglio per sé e per le comunità che sono e saranno chiamati a servire.
Molti temi dell’attualità europea, come la guerra in Ucraina, la crisi ambientale, l’avanzata dei nazionalismi e dei populismi, sono ovviamente entrati nella discussione, ma l’obiettivo principale, generale, è stato quello di sempre: formare giovani appassionati alla causa del bene comune, che siano in grado di discernerlo nei vari contesti della propria vita e impegno e in grado di dedicarvisi con tutto se stessi”.