Galloro.L’incontro dei superiori 2014
Dal al 16 sera al 19 mattina novembre si è tenuto a Galloro l’incontro dei Superiori locali.
Hanno partecipato in tutto una cinquantina di gesuiti, tra cui anche l’assistente del generale, p. Joaquín Barrero e il Provinciale di Malta, p. Patrick Magro. Oltre i Superiori, erano presenti anche il vice-provinciale, il socio, tutti i delegati, i coordinatori e l’economo di Provincia.
E’ stato un incontro in continuità e in discontinuità con i precedenti, sia per contenuto che per metodo.
Infatti, la presentazione della Provincia non è stata fatta solo dal Provinciale, bensì anche da tutti i suoi collaboratori, Superiori compresi. Quest’ultimi, in particolare, sono stati invitati a riflettere sul loro modo di esercitare la “leadership” sulle comunità a loro affidate e a leggere i feedback che ricevono dal loro esercizio del potere. Ne è risultata una presentazione corale e integrata della Provincia, dove tutti sono stati coinvolti. Così ha commentato il Provinciale, Gianfranco Matarazzo: “Volevamo far sperimentare ai partecipanti come il nuovo governo, sulla scia del precedente, stia lavorando soprattutto sul modo di prendere le decisioni per il bene comune: coinvolgendo a diverso titolo la maggior parte dei gesuiti e applicando il discernimento comune. Abbiamo creato spazi di tempo per condividere il frutto della preghiera personale sulle decisioni da prendere, integrando in tal modo le riunioni dove ciascuno fornisse la sua opinione”. La preparazione dell’evento e lo svolgimento dello stesso sono stati curati dall’ufficio comunicazione (p. Flavio E. Bottaro) e hanno richiesto la partecipazione attiva di tutti i collaboratori del Provinciale che hanno fatto un ritiro speciale in ottobre per sperimentare in prima persona il metodo che sarebbe stato poi proposto e insieme, proprio in quell’occasione, hanno costruito la visione della Provincia pregando su ciò che volevano comunicare.
“L’idea di base era quella di utilizzare tutti i canali comunicativi disponibili per far in modo che si generasse un clima di conversazione spirituale fra i gesuiti – spiega p. Bottaro – Per questo abbiamo pensato la struttura delle giornate con ampi spazi di preghiera personale orientata agli argomenti da affrontare, di condivisione in piccoli gruppi e lavori in assemblea, nonchè una cena fraterna in una fraschetta”.
Si è trattato di un incontro sperimentale che ha suscitato interesse e perplessità: qualcuno tra i superiori l’ha definita una sorta di buona premessa per impostare il governo partecipativo verso cui ci stiamo muovendo.