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Gamberini: Deus 2.0, ripensare la fede oggi

Lunedì, 20 giugno, ore 17, a Roma presso la Sala Assunta della chiesa del Gesù, ingresso in Via degli Astalli 17, avrà luogo la presentazione del libro del gesuita Paolo Gamberini, Deus 2.0. Ripensare la fede nel post-teismo, Gabrielli Editori.

Interverranno alla presentazione del libro Don Riccardo Battocchio, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana (ATI); Annamaria Corallo, Biblista presso Centro Hurtado (Università Gregoriana); Paolo Beltrame, gesuita, fisico e scrittore per La Civiltà Cattolica. Modererà l’incontro il gesuita Flavio Bottaro.

Vivere nel post-teismo

Stiamo vivendo un’epoca non solo di cambiamenti (Papa Francesco), ma un tempo che esige una trasformazione nel modo di pensare e vivere la religione. La coscienza di fede delle nuove generazioni risulta essere sempre più secolarizzata, agnostica e indifferente.

Allo stesso tempo la mistica e le recenti scoperte scientifiche (fisica quantistica e neuroscienze) ci dischiudono una visione della realtà che non coincide più con quella del teismo premoderno.

Siamo, infatti, nell’era del post-teismo. A differenza dell’ateismo dei secoli scorsi, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo quella di un Dio assolutamente separato dal mondo che interviene dall’esterno per salvarlo (teismo). Il cosmo non è fuori, ma è in Dio (panenteismo). Come comprendere le verità della fede cristiana a partire da questa “aggiornata” (Deus 2.0) prospettiva teologica?

Lo scopo di questo libro è di intraprendere un esercizio di inter- e trans-disciplinarietà, integrando nel camino di ricerca l’aspetto teologico, scientifico e mistico dei vari saperi, per offrire così una proposta di rilettura della fede cristiana.

Così scrive Don Riccardo Battocchio nella prefazione al volume: «Il motivo per cui questo libro merita di essere letto è il fatto di trovarsi costantemente sottoposti a un pungolo intellettuale che costringe a mettere alla prova gli argomenti della propria fede, a coglierne i punti deboli, le possibili contraddizioni, le reali vie di uscita. Il libro di Paolo Gamberini è un utile banco di prova. Anche se il lettore non sarà sempre d’accordo con le tesi dell’autore, potrà senz’altro accogliere il saggio come un “tentativo” che “prova” e “mette alla prova” chiunque voglia vagliare intellettualmente e spiritualmente il linguaggio e le formule, nonché gli argomenti, della tradizione.  L’autore vuole offrire, infatti, delle congetture, per aprire un dibattito pubblico su come ripensare la fede nel post-teismo.  Fare teologia per questo mondo significa anche accettare di mettersi alla prova, di mettere alla prova e di essere messo alla prova».

Paolo Gamberini

Paolo Gamberini è nato a Ravenna nel 1960 ed è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1983. Ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università del Sacro Cuore di Milano e il Dottorato in Teologia presso la Philosophisch-theologische Hochschule Sankt Georgen dei Gesuiti a Francoforte sul Meno (Germania). È professore straordinario alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sez. “San Luigi” a Napoli, ed è stato professore associato alla University of San Francisco (California, USA) ed è stato invitato presso varie istituzioni accademiche dei gesuiti degli Stati Uniti (Chicago, Boston and Berkeley). Tra le sue numerose pubblicazioni vanno menzionate le seguenti: Pathos e Logos nel pensiero di Abraham J. Heschel.  Roma: Città Nuova, 2009; Un Dio relazione. Breve manuale di dottrina trinitaria. Roma: Città Nuova 2007; Questo Gesù. Pensare la singolarità di Gesù Cristo. Bologna: EDB 2005; Nei legami del Vangelo. L’analogia nel pensiero di Eberhard Jüngel. Brescia:  Morcelliana, 1994.  

Negli ultimi anni la ricerca di Paolo Gamberini tenta di coniugare la visione filosofica del Monismo (Dio è uno e tutto) con la prospettiva monoteista-relativa della fede cristiana, così come di e allo stesso tempo di coniugare il primato della consapevolezza, sostenuto da vari teorici della fisica quantistica e da filosofi della coscienza, con la comprensione della Mente di Dio come orizzonte intrascendibile della realtà.  L’autore identifica questa prospettiva teologica con il termine: Monismo relativo.

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