Genova. La festa di santo Stanislao Kostka in noviziato
Padre James Grummer, assistente del padre generale, è stato l’ospite d’onore alla festa del noviziato il 13 novembre scorso, nella memoria del patrono dei novizi santo Stanislao Kostka.
La mattinata è stata caratterizzata da un incontro informale nel quale Padre James ha esordito presentandosi e illustrando in cosa consistono i suoi incarichi in Curia Generalizia. E’ stato interessante per gli 11 novizi capire il senso di questa istituzione e vedere come si svolge la vita al suo interno, anche negli aspetti più pratici. P. James ha poi offerto una visione mondiale della Compagnia, che, oltre alle note situazioni di riduzione ed invecchiamento in Occidente, presenta aree di grande
vivacità specie in Africa e India. Per rimanere fedeli alla loro vocazione è fondamentale che i gesuiti diventino sempre più uomini di comunione, capaci di formare persone in grado di portare avanti le opere, in maniera da non perdere vitalità e continuare, nonostante il calo numerico, a rispondere dove l’urgenza è maggiore. Secondo il Padre Generale, la ricchezza fondamentale che i gesuiti posseggono è la spiritualità, da declinare con profondità e creatività nel contesto odierno. I membri della Compagnia sono chiamati a essere ponti nella Chiesa e nel mondo, oggi quanto mai teatro di divisioni. Una grande importanza è allora acquisita dalla comunicazione,
nei suoi molteplici livelli, a cui padre James ha fatto riferimento partendo dalla sua precedente esperienza da Provinciale del Wisconsin.
Il punto culminante della festa è stato la concelebrazione eucaristica, alla quale hanno preso parte anche gesuiti delle altre comunità di Genova. Nell’omelia padre James, ricordando di essere per formazione uno storico, ha liberato l’immagine di santo Stanislao dal peso di una certa agiografia che rischia di rendere inattuale la sua figura oggi. Riconoscere, ad esempio, che nel viaggio da Vienna all’ingresso in noviziato a Roma di Stanislao fu presente, accanto al suo grandissimo desiderio di Dio, anche la volontà di fuga dalle ire paterne ci mostra come il Signore è in grado di suscitare santità anche a partire da situazioni e mozioni non sempre così libere. Il giorno successivo P. James ha tenuto a tutta la comunità del noviziato il ritiro mensile. Per aiutare ciascuno ad esplorare ciò che si trova nel fondo dei propri desideri, ha usato il simbolo del pellegrinaggio e in tre meditazioni ne ha sviluppato le condizioni: la meta (“che tipo di gesuita vorrei essere?”), la mappa (“come fare per diventare il gesuita che vorrei essere?”) e la bussola (“come sapere se sono sulla strada giusta?”). Un itinerario molto concreto, che ha portato a riconoscere la verità di una frase di P. Arrupe, citato da P. James: “Non c’è nulla di più concreto nella vita che incontrare Dio”.