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Gli studenti del Massimo in Settimana Sociale

All’Istituto Massimo di Roma, dal 6 all’11 novembre, le classi di liceo di quarto anno sono impegnati nella tradizionale Settimana Sociale, un tempo di servizio, riflessione e condivisione a contatto con i disagi della nostra società. Per vivere in pienezza questo tempo gli studenti sono ospitati da alcune strutture del nostro paese impegnate in servizi del terzo settore.

In ambito ecclesiale si conosce da tempo l’evento della Settimana Sociale dei Cattolici. Anche all’Istituto Massimo, da circa dieci anni, è nata un’esperienza con questo nome – anche se il titolo formale dell’iniziativa è Settimana di introduzione al servizio sociale, abbreviata poi dagli studenti e dai docenti in “Settimana sociale” – che sebbene non sia collegata al tradizionale evento ecclesiale, rappresenta per i nsotri Licei uno strumento essenziale del curriculum d’istituto per la formazione del profilo degli alunni come “uomini per gli altri”, secondo la celebre definizione di padre Arrupe. 

Una settimana immersiva di servizio in opere sociali riconosciute come il Sermig di Torino, la Cooperativa Al di là dei sogni di Sessa Aurunca, la Comunità Emmanuel di Lecce, dove i ragazzi, ricevendo vitto e alloggio (a totale carico della scuola), spendono un tempo privilegiato, “curricolare”, di servizio manuale, di ascolto di testimonianze e riflessioni su ambiti specifici del disagio sociale (dalle tossicodipendenze al carcere) e condividono con il gruppo il feedback delle proprie impressioni personali sulla conoscenza delle realtà difficili del mondo di oggi. Una formula ben nota del magistero di papa Francesco a proposito della sua visione poliedrica dell’educazione formata dal trinomio mente-cuore-mani. 

I ragazzi reagiscono da anni con interesse ed entusiasmo all’esperienza: nonostante tempi e ritmi che richiedono in certi momenti impegno e fatica, normalmente, le ricadute didattiche sono molteplici attraverso le condivisioni che durano più settimane.  Anche dopo qualche mese di sedimentazione viene proposto ai ragazzi un tempo di rilettura dell’esperienza vissuta “ad aiutare i poveri” proprio al fine di sviluppare l’assimilazione dei valori sociali ed evangelici della solidarietà e dell’amicizia sociale.

Dopo il tempo pandemico (per un anno anche questa esperienza è stata obbligata a interrompersi) sempre più emerge la necessità di stimolare e formare i ragazzi allo spirito dell’incontro con quelle diversità difficili perché segnate dalla sofferenza, perché qiesto incontro da senso e rinnova il valore di molto del loro universo relazionale.

E per questo è importante far apprezzare ai ragazzi il lavoro, visto da vicino, di queste opere sociali che fanno da ponte tra la società e gli emarginati. La Settimana Sociale al Massimo non è rimasto nel tempo un evento isolato. Questa esperienza che si svolge al quarto anno di Liceo, è stata il punto di partenza per la realizzazione di un vero e proprio curriculum di solidarietà che partendo da piccole ed essenziali esperienze di servizio coi bambini dell’Infanzia (come la partecipazione alle raccolte solidali), passando per la Primaria e le Medie (con le visite ai luoghi di volontariato), arriva al percorso del Liceo con le prime esperienze di volontariato a cui i ragazzi prendono parte con varie modalità, fino alla formazione di un gruppo fisso di azione sociale, un Justice Team, che si allena ad animare le iniziative sociali a scuola e a riflettere sui temi connessi. Cammini in cui anche i nostri docenti accompagnano e imparano insieme ai loro studenti.

Edoardo Prandi

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