Haiti. Jrs: microcredito per donne in difficoltà
Considerate le principali vittime dell’esclusione oltre ai campesinos e ai bambini, le donne di Haiti hanno creatività e grazie al loro lavoro sostengono più del 43% delle famiglie monoparentali di cui sono il capofamiglia. Il terremoto che ha sconvolto l’isola il 12 gennaio 2010 ha colpito in particolar modo le donne. Centinaia di migliaia di loro, venditrici ambulanti, collaboratrici domestiche e operaie, si trovarono all’improvviso senza mezzi di sussistenza. Da un giorno all’altro, si videro costrette a trovare rifugio insieme ai figli negli accampamenti e ad affrontare una grande sfida: inventarsi la maniera per sostenere la propria famiglia. Sensibile alla difficile situazione di queste donne, nell’ottobre 2011 il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) ha avviato un progetto volto al “miglioramento delle condizioni di vita e della dignità di 2040 donne sfollate di Port au Prince, attraverso strategie di auto-sostentamento economico e promozione socio-culturale”. A un anno dalla messa in atto del progetto in quattro accampamenti di Port au Prince, 108 donne capofamiglia sono state istruite nella gestione del commercio spicciolo e si sono organizzate in un gruppo di cooperativismo economico, prima di ricevere ognuna in prestito dal JRS una piccola somma. Il progetto non è che un piccolo esempio del cammino di speranza che stanno percorrendo le donne haitiane sfollate dopo il terremoto con la loro creatività e tenacia, silenziosa ma efficace.