I Care Lab
Nasce a gennaio 2023 la prima edizione della proposta di formazione sociopolitica coordinata da Aggiornamenti Sociali a cui hanno aderito trenta giovani tra i 21 e i 35 anni. “Sono ragazzi appassionati, interessati o semplicemente curiosi di capire un po’ più a fondo la cosa pubblica”, spiega p. Giuseppe Riggio SJ che coordina la proposta con Margherita Scalfi – consigliere al Municipio 4 di Milano – e p. Cesare Sposetti SJ.
La proposta prende le mosse da “Venice Faith and Politics”, un’esperienza internazionale organizzata dal 2006 da Aggiornamenti Sociali insieme ad altri centri di studio e azione sociale dei gesuiti europei. “Si tratta di una summer school di una settimana che si svolge a Venezia in agosto ogni due anni, aperta a giovani provenienti da tutta Europa che vogliono approfondire il tema della partecipazione come cristiani alla vita pubblica. Visto il successo di questa iniziativa e considerandone ormai collaudati l’approccio e la metodologia, si è pensato nel 2022 di trasporla con i necessari adattamenti nel contesto italiano”. Da qui nasce l’idea di I Care Lab: un percorso, articolato in sei incontri a cadenza mensile, svolti in diversi luoghi della Città Metropolitana di Milano, ciascuno rappresentativo di una modalità di impegno sociale e politico.
Il percorso
Il percorso è stato pensato come un laboratorio di formazione politica: sei incontri a cadenza mensile in luoghi diversi di Milano. “Ci sono input da parte del team organizzatore, incontri con testimoni,giochi, simulazioni e soprattutto momenti di condivisione e scambio fra i partecipanti stessi, che portano la ricchezza delle loro diverse esperienze di studio, lavoro e impegno sociale e politico”, sottolinea Margherita Scalfi.
La traiettoria tematica è ben precisa. “All’inizio è svolto un lavoro sulle motivazioni personali che permette di approfondire in modo più consapevole sia le difficoltà a cui va incontro sia le risorse su cui può fare affidamento chi si impegna a livello politico e sociale” aggiunge Sposetti. “L’espressione le forze cieche della politica riassume in particolare le difficoltà: sono quelle dinamiche di cui il più delle volte si diviene consapevoli solo una volta che si è iniziato un impegno nella sfera pubblica, dinamiche che sono fonte di domande e tensioni riguardo ad esempio alla ricerca del bene e ai compromessi a cui giungere, alla frustrazione di fronte alle battute d’arresto, ai tempi lunghi dei processi politici. Sul fronte delle risorse, la proposta è di individuare anzitutto le comunità generative, quelle da cui si proviene e quelle in cui ci si spende, per ampliare poi lo sguardo sulla comunità politica nel suo complesso e sulla ricerca artigianale del bene comune. L’esperienza si conclude incontrando alcuni testimoni, per dare concretezza e fare sintesi del percorso, e con la rilettura finale del cammino fatto, rileggendo e integrando la lettera di presentazione iniziale con possibili nuove intuizioni e proposte di impegno per il futuro”.
La pedagogia ignaziana
In controluce si ritrovano i passi fondamentali proposti dal paradigma pedagogico ispirato dalla spiritualità di sant’Ignazio di Loyola: si parte sempre da una esperienza (personale o vissuta tramite il racconto di testimoni), che viene successivamente riflettuta e rielaborata personalmente e in gruppo, per poi dare origine a forme di azione e intervento in uno specifico contesto. Parte importante del percorso sono anche gli input sulle regole del discernimento tratte dagli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio, rilette alla luce dell’impegno sociopolitico, mettendo in evidenza la loro capacità di orientare una persona non solo quando si tratta di prendere decisioni personali, ma anche quando riguardano il bene di un’intera comunità. La spiritualità ignaziana permea anche l’ascolto attivo e “benevolo” richiesto ai partecipanti, anzitutto nel dialogo con gli altri, coltivando la capacità di “salvare” piuttosto che condannare le affermazioni altrui. Si tratta di uno sguardo che i partecipanti sono chiamati anche a sviluppare su sé stessi e sulla propria storia, e, in definitiva, su ogni contesto in cui si sentono chiamati a vivere e operare.
Una prima rilettura dell’esperienza
La risposta positiva dei partecipanti alla prima edizione ci ha incoraggiato ad andare avanti. Uno dei riscontri più ricorrenti di apprezzamento riguardava la possibilità di confrontarsi in modo libero e costruttivo, di farlo tra pari, di essere stimolati da uno sguardo che era nutrito da una spiritualità, quella ignaziana, calata nella realtà quotidiana, capace di toccare tutti gli ambiti della vita offrendo una prospettiva dotata di senso.
Al di là della trasmissione di contenuti o competenze tecniche, il contributo più rilevante che “I Care Lab” può offrire è dunque quello di aiutare i giovani ad avere una consapevolezza più fondata e matura di se stessi nel momento in cui si impegnano a livello sociale e politico: le motivazioni che li animano, le competenze di cui dispongono e quelle che possono acquisire, i limiti oltre i quali non è possibile spingersi. Oltre a questo aspetto “I Care Lab” ha un altro sogno: far crescere nei partecipanti la capacità di confrontarsi con la complessità della realtà in cui vivono e operano, di essere attenti ai singoli episodi senza perdere di vista il quadro sociopolitico più ampio in cui si inseriscono, di assumere lo sguardo di realtà anche le più lontane da noi, di riconoscere quelli che sono le forze positive e generative all’interno di un territorio e di una comunità, per poter collaborare con esse nello svolgimento del proprio servizio.
Info e iscrizioni: Progetti – I care Lab (aggiornamentisociali.it)