India. Assaltato il St. Joseph College dei gesuiti ad Anekalun
Il non aver esposto la bandiera indiana durante le celebrazioni per la festa della repubblica è stato il motivo dell’attacco che un gruppo di estremisti indù il 27 gennaio ha sferrato contro il St. Joseph College ad Anekal, 40 km. a sud di Bangalore, nel Karnataka. Gli estremisti hanno attaccato il collegio sotto gli occhi della polizia che non è intervenuta e, su insistenza della folla, ha preso in custodia il preside P. Melwin Mendonca, trattenendolo nel locale comando per nove ore nella speranza che questo potesse calmare le acque. Diversi alunni e insegnanti del collegio che cercavano di proteggerlo sono stati malmenati. Il collegio è in funzione da più di 40 anni e dal 2010 ha aperto le porte ai ceti poveri della società. Dei 378 studenti che frequentano l’istituto 220 sono dalits e 60 indigeni. Secondo il P. Mendonca il vero motivo dell’attacco non è la bandiera, che in realtà era visibile all’interno del campus, ma la scelta dell’istituto di offrire un’educazione ai diseredati. Per questo il collegio in un solo anno ha ricevuto otto volte la visita dagli estremisti indù con l’invito a chiudere l’istituto, invito che i gesuiti hanno ignorato. Negli anni recenti ad Anekal si sono registrati parecchi attacchi contro i cristiani. E’ del 2010 l’attacco a un gruppo di studenti del St. Joseph da parte di un gruppo di estremisti, seguito poco dopo dall’accoltellamento di uno giovane scolastico gesuita. Nel 2011 più di mille sono stati gli attacchi contro persone o luoghi cristiani nel Karnataka.