Itinerari biblici alla scuola dello psicodramma
Riparte anche quest’anno, a Gallarate, la scuola di psicodramma biblico. Scopo della Scuola è offrire degli strumenti base per proporre itinerari biblici in gruppo mediante i Metodi d’Azione. I Metodi d’Azione pongono l’accento sull’agire ed esprimere visibilmente le rappresentazioni intra-psichiche di una persona o di un gruppo su una dato evento, ad es. un racconto biblico.
Il Corso comprende attività esperienziali e lezioni teoriche e metodologiche.
La Scuola si articola secondo due livelli: Corso PROPEDEUTICO : 4 WE nel Primo Anno aventi lo scopo di introdurre nel metodo e far esperienza in modo diretto del messaggio del Vangelo;
Corso BASE : 2 anni, per complessivi 10 weekend (5 WE all’anno) aventi lo scopo di offrire strumenti metodologici per la conduzione di gruppi biblici con i Metodi d’Azione.
Per saperne di più abbiamo fatto qualche domanda a Margherita Mandelli, dell’equipe della scuola.
Cosa è lo psicodramma biblico?
«Lo Psicodramma biblico è un processo di natura psicodrammatica che parte ed è stimolato dalla scelta di approfondire un testo biblico ed il suo messaggio mediante un lavoro in gruppo e di gruppo. Lo psicodramma biblico utilizza alcuni strumenti e tecniche dello Psicodramma classico: lo scopo è trasformare la Parola in azione, emozione e movimento facendo sì che avvenga tra i partecipanti e con la Parola un incontro che metta in gioco non solo la mente, ma appunto tutta la persona. Sulla scena psicodrammatica il testo biblico prende vita e diventa azione scenica grazie a vari “attori” che qui e ora interpretano i ruoli suggeriti dal testo stesso. Mettendo in scena la Parola emergono i valori simbolici del testo che parlano all’intimo di ciascuno e mettono le basi per un possibile cambiamento. Non si tratta di riprodurre fedelmente il testo, né di spiegarlo o recitarlo, ma di entrarci in modo autentico con la propria vita, la propria esperienza così da poter realmente incontrare ed esplorare i diversi ruoli e controruoli dando loro voce ed azione. In questo modo il testo diventa attuale e in grado di parlare nel “qui e ora” di ciascuno».
Perché può essere utile per un animatore?
«Lo psicodramma biblico porta ad una maggior comprensione della persona, ma anche a capire più in profondità i vissuti dei personaggi biblici e, dunque, il significato profondo del testo stesso (l’umanità di Dio). Il testo biblico ha una potenza terapeutica: la parola si presenta come parola che fa quel che dice e, invita a farne esperienza, infondendo fiducia in colui che la incontra. Questa metodologia trasforma la parola in carne e movimento, attualizza gli aspetti emotivi del racconto, ritrasforma la parola parlata ed ascoltata in parola-evento ed incontro personale con l’altro, la rende visibile e anticipa nel simbolo e nel rito quanto essa è capace di operare nella vita reale delle persone. Il simbolo, che nasce o si trasforma nell’azione, raggiunge il mondo intimo fino ad interagire con il territorio dell’inconscio, liberando energie spesso tenute incatenate o inerti e creando così le basi “psichiche” del cambiamento. Inoltre, essendo una proposta che si rivolge e sviluppa in un gruppo lo psicodramma biblico porta con sé tutto ciò che di formativo e umanamente significativo nasce dal lavorare in modo profondo, spontaneo e sincero in relazione con altri».
Qual è il legame con la spiritualità ignaziana?
«Al numero 47 degli Esercizi Spirituali, Ignazio di Loyola offre alcune indicazioni sulla composiciòn viendo el lugar, nota più semplicemente come “composizione di luogo”; si tratta di un’attività mentale nella quale colui che fa gli Esercizi è invitato a vedere con la vista immaginativa il luogo fisico in cui si svolge la scena su cui dovrà pregare o, se si tratta di una contemplazione su una tematica astratta (ad esempio il peccato), a concretizzare i temi presenti attraverso un simbolo visivo. La presenza dell’ottica del “come se”, applicata alla contemplazione “invisibile”, richiama la dimensione simbolica su cui spesso opera lo Psicodramma attraverso la tecnica della concretizzazione. L’esercitante è poi invitato a “entrare” nella scena che ha appena “costruito” guardando le persone, ascoltando cosa dicono e vedendo cosa fanno.Infatti l’invito a “guardare le persone, udire cosa dicono, osservare cosa fanno” spinge l’esercitante ad andare oltre quanto è esplicitato dalla “lettera” del testo per calarsi più profondamente nei panni dei suoi protagonisti.In più luoghi gli Esercizi sottolineano l’importanza del sentire e del provare empatia. Ignazio suppone che l’esercitante sia capace di decentrare se stesso e di assumere i sentimenti di quegli “altri” che occupano il luogo in cui si svolge la vicenda narrata dal testo. Alcuni testi descrivono una particolare modalità di attuare la funzione del sentire: si tratta della cosiddetta applicazione dei cinque sensi. Così ai nr. 66-70:il motore del processo dinamico degli Esercizi Spirituali risiede nella capacità dell’esercitante di andare nel “là ed allora”delle scene bibliche ridando ad esse vita nel “qui ed ora” proprio della sua esperienza interiore».
Nella sua esperienza cosa l’ha più colpita durante i corsi?
«Ho sperimentato e sperimento questo metodo su di me e ciò che mi colpisce sempre è quanto un brano biblico che ho già letto e meditato molte volte può diventare nuovo e vivo in modo diverso parlando alla mia vita e aiutandomi a scoprire qualcosa di me che non sapevo. Questo può sicuramente accadere anche con la meditazione e la preghiera “semplice”, ma posso assicurare che attraverso lo psicodramma biblico i personaggi diventano compagni di viaggio e la Buona Notizia qualcosa che va dritto al cuore e coinvolge tutta la persona».
Quante persone, gruppi, usano questa tecnica?
«Attualmente questa metodologia non è ancora molto diffusa; esiste una rete nazionale che raggruppa chi ha frequentato la scuola e terminato il corso e che sta applicando la metodologia. Questa rete continua a proporre momenti di formazione e confronto. Gli incontri di psicodramma biblico sono richiesti spesso da gruppi giovanili (scout, animatori ACR) ma anche da gruppi di adulti. Esistono anche legami internazionali, in particolare con la Polonia e la Spagna con cui si sta cercando di approfondire un cammino condiviso di collaborazione e scambio».