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Ivan, presto sacerdote

Ivan Agresta SJ, gesuita

Ivan ha 39 anni, nasce e cresce a Napoli. Conduce un’infanzia serena, frequenta la parrocchia di S. Teresa del Gesù bambino di cui fa parte la sua famiglia: “Attraverso i miei genitori, mio fratello e le mie sorelle ho appreso che ricercare la volontà di Dio non è un cammino scontato, che ognuno di noi è unico, prezioso e amato in una maniera speciale e personale”.

Animazione missionaria e volontariato

Fin da ragazzo sente un forte desiderio di giustizia e la volontà di lottare per i diritti dei più poveri. Frequenta il Liceo scientifico statale Elio Vittorini di Napoli e vive alcune esperienze nei movimenti e collettivi studenteschi cittadini. In questo periodo, conosce alcuni padri missionari del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), e con loro si dedica, per lo più in estate, ad attività di animazione missionaria e volontariato. A diciotto anni, subito dopo il diploma, trascorre l’estate vivendo un’esperienza missionaria in Africa (Guinea Conakry) durante la quale riceve il sacramento della cresima. Dopo, un periodo di incertezza sul proprio futuro, si convince ad intraprendere gli studi di psicologia a Padova. Nel frattempo, continua a mantenere i contatti con un missionario del PIME e vivere altre esperienze missionarie durante l’estate, tra cui una breve parentesi in Asia: “l’incontro con alcune comunità cristiane locali perseguitate, mi ha fatto interrogare profondamente sul mio modo di vivere la fede, quasi scontato. Sentivo che mi mancava qualcosa, che nel mio cercare di fare per gli altri, mancava una vera e profonda relazione con il Signore. 

La ricerca di senso

Tornato dalla Cina nonostante i miei buoni propositi di vivere una fede più profonda e coerente, faccio fatica a trovare contesti in cui crescere nel mio cammino di fede e l’ambiente universitario ma in generale la psicologia da soli non rispondevano alla mia ricerca di senso, al mio desiderio di bene. In quel periodo non avevo ancora il coraggio di mettere in questione il mio stile di vita e di andare in profondità nelle mie motivazioni; quindi, pur senza andare avanti con gli studi mi sono fermato a Padova, sopravvivendo come potevo e, mantenuto ancora dalla mia famiglia, ho continuato ad accumulare diverse esperienze (più o meno buone), cercando dentro di me nuovi progetti di vita che però mai mi soddisfacevano pienamente”. Il progetto di studiare psicologia non sembra così centrale, anche se non viene accantonato. Dopo alcuni anni difficili, in cui fa diverse esperienze di fallimento negli studi e nelle relazioni, valuta l’idea di lasciare gli studi e cercare altrove la sua strada.

Tempo di discernimento

In un momento di disorientamento decide quindi di rivolgersi ad un padre francescano conosciuto tempo prima al SOG (servizio orientamento giovani) di Assisi per cercare di fare chiarezza e mettere ordine. Attraverso un percorso di accompagnamento spirituale, rilegge la sua vita e mette in seria discussione il suo modo di vivere e le sue motivazioni, inizia così un cammino di conversione più maturo e adulto. “Dopo una bellissima esperienza vissuta in un momento sacramentale di Riconciliazione, mi sono sentito finalmente disarmato davanti a Dio e con me stesso, non sentivo più il bisogno di giustificarmi (rendermi giusto). Ho iniziato a sentire che davvero Dio mi amava così come sono e che mi chiedeva di accogliere questo amore per condividerlo senza l’ansia di dover dimostrare qualcosa o la preoccupazione di dovermelo meritare”. Decide di portare a termine quanto iniziato con gli studi di psicologia per poi valutare l’idea di una possibile scelta alla vita religiosa. Trova a Padova un luogo che non è solo un alloggio per studenti fuori sede ma una comunità dove poter crescere e confrontarsi, la Residenza Messori. In questo contesto entra in contatto con la Compagnia di Gesù.

“In quel periodo gli scolastici gesuiti – gesuiti in formazione – studiavano la filosofia a Padova e alcuni di loro venivano a trovarci in Residenza, essendo questa collegata con l’associazione degli Ex Alunni del Collegio Antonianum dei padri gesuiti. Mi ha colpito subito il fatto che erano non solo dei religiosi ma anche studenti universitari come noi e con alcuni di loro ho cominciato ad intrattenere conversazioni spirituali, a condividere momenti spontanei di convivialità e lo stare insieme con gli altri studenti”.

Nel frattempo, vive alcune esperienze affettive importanti, sperimenta di sentirsi amato e di essere capace di amare ma ancora non si sente pienamente sulla sua strada. Partecipa ad alcuni pellegrinaggi organizzati dai gesuiti in Italia e chiede l’accompagnamento spirituale ad uno di essi. Durante questo periodo accoglie la proposta di partecipare ad un corso di Esercizi Spirituali a Bologna.

Gli Esercizi Spirituali

“L’esperienza degli Esercizi rivoluziona il mio modo di approcciarmi al Signore. Comprendo l’importanza di avere una relazione personale con il Signore “come un amico parla ad un amico” e finalmente inizio a discernere più consapevolmente i vari moti dello Spirito per scorgere la volontà di Dio nella mia vita, con l’aiuto di un padre spirituale.”

L’ingresso in Compagnia

Dopo un percorso di discernimento, parte del quale vissuto nella comunità dei padri gesuiti di Padova, chiede di entrare In Compagnia. Entra nel Noviziato a Genova nel 2015. Compie il biennio Filosofico in Gregoriana, vivendo nello scolasticato di San Saba a Roma. Svolge per due anni il magistero all’Istituto Sociale di Torino, tempo segnato dalla pandemia di Covid. Riceve il Baccalaureato di Teologia in Gregoriana ed è alunno del Collegio Internazionale del Gesù di Roma. Da quest’anno svolgerà la sua missione al Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo come animatore e contemporaneamente, studiando per la Licenza in “Vita Cristiana” presso la Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, sez. San Luigi.

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