Kenia. Papa Francesco in visita alla parrocchia di San Giuseppe a Kangemi
Durante il suo ultimo viaggio apostolico, papa Francesco ha visitato tre Stati africani: Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. In Kenia ha incontrato la parrocchia dei gesuiti
Nel tipico stile africano, il Papa è stato accolto ad ogni tappa della visita con canti e danze. È stata una bella occasione, per il Papa e per molti del suo seguito, di saggiare per la prima volta la ricchezza delle culture africane. Durante la visita in Kenya, il 27 novembre, il Papa ha fatto visita alla parrocchia dei gesuiti Saint Joseph the Worker (San Giuseppe lavoratore) a Kangemi, uno dei quartieri più poveri della capitale Nairobi. Il Padre Paschal Mwijage SJ, è il parroco di Kangemi. Di seguito un estratto del discorso di Francesco a Kangemi.
“Grazie per avermi accolto nel vostro quartiere. Grazie all’ Arcivescovo mons. [Martin] Kivuva e a Padre Paschal per le loro affettuose parole. In realtà, mi sento a casa mia, condividendo questi momenti con fratelli e sorelle che, non mi vergogno di dirlo, hanno un posto speciale nella mia vita e nelle mie scelte. Sono qui perché voglio che sappiate che le vostre gioie e le vostre speranze, le vostre angosce e i vostri dolori non mi sono indifferenti. Conosco le difficoltà che incontrate giorno per giorno! Come potrei non denunciare le ingiustizie che voi subite?
Ma prima di tutto vorrei soffermarmi su un aspetto, che il linguaggio dell’esclusione non riesce a riconoscere o sembra ignorare. Mi riferisco alla saggezza dei quartieri popolari. Una saggezza che scaturisce da “un’ostinata resistenza di ciò che è autentico” (Enc.Laudato Si’, 112), da valori evangelici che la società del benessere, intorpidita dal consumo sfrenato, sembrerebbe aver dimenticato. Voi “siete in grado di tessere legami di appartenenza e di convivenza che trasformano l’affollamento in un’esperienza comunitaria, in cui si infrangono le pareti dell’io e si superano le barriere dell’egoismo” (ibid. 149).