Kenya. Dal JRS cibo e aiuto per rifugiati piccoli imprenditori
Molto positivo il bilancio dell’iniziativa del Jesuit Refugee Service (JRS) per i rifugiati urbani titolari di piccole attività a Nairobi. Sono stati 45 i beneficiari del Progetto Urbano del JRS che hanno ricevuto cibo e assistenza affinché fosse assicurata una rete di protezione che consentisse loro di investire in piccole attività imprenditoriali generatrici di reddito, le cosiddette IGA. L’iniziativa, della durata di quattro mesi, è stata lanciata dopo che uno studio condotto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dal Consiglio Danese per i Rifugiati nel maggio 2012, ha mostrato che le IGA gestite da rifugiati a Nairobi non crescevano. L’indagine ha rivelato, infatti, che tutto quello che le persone guadagnavano veniva utilizzato per far fronte a bisogni primari di sopravvivenza e non veniva reinvestito in attività produttive. Raccomandava, dunque, che i rifugiati ricevessero cibo e aiuti materiali per quattro mesi, dando loro così la possibilità di investire i loro guadagni in piccole attività produttrici di reddito. L’integrazione nella comunità locale era un altro elemento chiave del programma. Dal momento che i rifugiati urbani vivono in mezzo ai kenyoti, in comunità spesso molto marginalizzate, l’inclusione di cinque kenyoti nel gruppo ha rafforzato i legami tra comunità locale e comunità dei rifugiati, aiutando a combattere l’idea che i rifugiati siano favoriti rispetto ai locali.