La festa di Sant’Ignazio a Trento: concretezza di fronte al sociale che ci interpella
Quest’anno la festa di S. Ignazio di Loyola, che a Trento si è tenuta come sempre a Villa S. Ignazio, oltre a più di 200 persone che hanno raggiunto la collina, ha visto la partecipazione del vescovo della città Lauro Tisi e del padre Giacomo Costa SJ, direttore della rivista Aggiornamenti sociali.
Le iniziative promosse dalla Fondazione sant’Ignazio, per festeggiare il fondatore della Compagnia di Gesù, hanno avuto come filo rosso la nascita lo scorso 1 luglio della nuova Provincia Euro-Mediterranea, di cui l’Italia fa parte con Albania a Malta.
L’appuntamento, organizzato in sinergia con diversi Enti aderenti alla Fondazione stessa, è stato pensato in tre momenti principali. Un incontro col p. Giacomo Costa sul progetto apostolico della nuova Provincia, la concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Lauro Tisi ed un momento di cena e di festa in giardino, con qualche specialità culinaria albanese, maltese e anche locale.
P. Alberto Remondini SJ, superiore della comunità dei gesuiti e presidente della Fondazione S. Ignazio, ha introdotto l’intervento di p. Costa, intitolato “Le sfide della società italiana e il progetto apostolico della nuova Provincia Euro-Mediterranea dei Gesuiti”. L’incipit di tale intervento, seguito da un centinaio di persone in un salone gremito, ha sottolineato che il percorso di un nuovo progetto deve essere orientato all’azione perché “non possiamo evitare di essere concreti dinnanzi ai grandi principi sociali che ci interpellano”.
Durante la concelebrazione eucaristica nella cappella di Villa S. Ignazio, don Lauro Tisi ha ripreso alcuni passaggi dell’intervento di p. Costa SJ, ribadendo che il bene appartiene all’umano “ed è per questo che la comunità si rinforza se costruisce relazioni nella cosiddetta gioia cristiana, la quale paradossalmente è legata all’inquietudine”. Perché è solo un’inquietudine che ha natura positiva ad essere in grado di spingerci a trovare nuove vie, ad avere nuove visioni e, soprattutto ad andare oltre, come farà Villa S. Ignazio dopo lo scioglimento della comunità dei gesuiti”.
Come di consueto, l’ultima parte della serata è stata conviviale, con la cena e la festa in giardino, durante le quali, tuttavia, non sono mancati alcuni momenti di riflessione. P. Alberto Remondini ha presentato il progetto dell’asilo di Vaqarr a Tirana a cui saranno devolute le offerte raccolte con le prenotazioni della cena. Mentre Leonora Zefi, mediatrice interculturale e referente delle associazioni albensi in Trentino, ha ringraziato la comunità trentina e Villa S. Ignazio per l’impegno nei confronti della sua terra d’origine e ha dato il via ad alcune danze tipiche albanesi che hanno reso la serata ancora più speciale.