La Via Crucis delle donne e dei migranti
Gratitudine del Centro Astalli per i testi della Via Crucis affidati da papa Francesco a Suor Eugenia Bonetti. “Dal Centro Astalli giunga a Suor Eugenia, amica e compagna di strada da tempo, piena condivisione e apprezzamento per aver scelto parole potenti, chiare, coraggiose, ispirate dalla condivisione profonda del dolore di tante donne, a cui offre speranza e protezione ogni giorno con umanità e competenza”.
Il Centro Astalli esprime profonda gratitudine a Papa Francesco per la scelta di affidare i testi della Via Crucis a Suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves No More” che da sempre si impegna senza riserve per accompagnare tante giovani donne, non di rado poco più che bambine, nel lungo e complesso cammino per uscire e riscattarsi dalla tratta, dalla prostituzione, dallo sfruttamento.
Leggendo i testi preparati dalla religiosa per le 14 stazioni della Via Crucis al Colosseo, ci sono i volti sofferenti di donne e madri che hanno vissuto schiavitù, violenze e sopraffazioni, di migranti che non hanno avuto alternative al traffico di esseri umani per arrivare in un’Europa sempre più sorda al loro grido di dolore.
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, sottolinea che si tratta di “una Via Crucis in cui gli ultimi, gli emarginati, i diseredati sono compagni amati e prediletti di Gesù Cristo, fratelli nella croce e nel dolore che porta dal sepolcro di morte alla vita piena. Un segno per la Chiesa e per i cristiani potente e inequivocabile. Gli ultimi vanno aiutati, accolti e sostenuti. Respingere, lasciar morire in mare o in un centro di detenzione, non ritenere urgenti misure e politiche che mettano al centro la dignità umana non è accettabile, o peggio, condivisibile da chi si professa cristiano”.
Dal Centro Astalli giunga a Suor Eugenia, amica e compagna di strada da tempo, piena condivisione e apprezzamento per aver scelto parole potenti, chiare, coraggiose, ispirate dalla condivisione profonda del dolore di tante donne, a cui offre speranza e protezione ogni giorno con umanità e competenza.
La preghiera composta da Francesco e recitata al termine della Via Crucis
Signore Gesù, aiutaci a vedere nella Tua Croce tutte le croci del mondo:
la croce delle persone affamate di pane e di amore;
la croce delle persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti;
la croce delle persone assetate di giustizia e di pace;
la croce delle persone che non hanno il conforto della fede;
la croce degli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine;
la croce dei migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici;
la croce dei piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza;
la croce dell’umanità che vaga nel buio dell’incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo;
la croce delle famiglie spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall’omicida leggerezza e dall’egoismo;
la croce dei consacrati che cercano instancabilmente di portare la Tua luce nel mondo e si sentono rifiutati, derisi e umiliati;
la croce dei consacrati che, strada facendo, hanno dimenticato il loro primo amore;
la croce dei tuoi figli che, credendo in Te e cercando di vivere secondo la Tua parola, si trovano emarginati e scartati perfino dai loro famigliari e dai loro coetanei;
la croce delle nostre debolezze, delle nostre ipocrisie, dei nostri tradimenti, dei nostri peccati e delle nostre numerose promesse infrante;
la croce della Tua Chiesa che, fedele al Tuo Vangelo, fatica a portare il Tuo amore perfino tra gli stessi battezzati;
la croce della Chiesa, la Tua sposa, che si sente assalita continuamente dall’interno e dall’esterno;
la croce della nostra casa comune che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere.
Signore Gesù, ravviva in noi la speranza della risurrezione e della Tua definitiva vittoria contro ogni male e ogni morte. Amen!