Lecce. La modernità di padre Bernardino Realino in un convegno di studi internazionali
Magistrato, gesuita e santo. La modernità di padre Bernardino Realino rivive nel Convegno Internazionale di Studi a quattrocento anni dalla sua morte (1616 – 2016)
Un santo considerato tra i più grandi benefattori del capoluogo salentino, tanto che gli stessi rappresentati di allora andarono da lui, in procinto di morire, per offrirgli le chiavi della Città affinché potesse divenire il protettore. Il Convegno, dal 13 al 15 ottobre, è stato organizzato dall’arcidiocesi leccese e dalla Compagnia di Gesù – anche a 35 anni dalla Fondazione della Comunità Emmanuel – con il patrocinio di Città di Lecce, Università del Salento, Conservatorio di Musica “Tito Schipa”, Accademia di Belle Arti, Società di Storia Paritaria, Provincia di Lecce e Regione Puglia. La prima sera, presso la Chiesa del Gesù, dopo l’introduzione di Marco Renna intitolata “Oi Dialogoi” e il saluto di Maria Rita Verardo, c’è stata la rappresentazione della Compagnia Teatrale Temenos, che ha messo in scena “Bernardino Realino, magistrato e santo”, diretta da Francesca Mariano, magistrato e scrittrice.
Venerdì 14 Ottobre si è tenuta, una giornata di studio presso la Sala Conferenze del Rettorato, introdotta da padre Mario Marafioti e con i saluti saluti di monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio, Arcivescovo di Lecce; Vicenzo Zara, Rettore dell’Università del Salento; Paolo Perrone, sindaco di Lecce; Antonio Gabellone, Presidente della Provincia di Lecce. La relazione introduttiva toccata a padre Marc Linderijer dal titolo “Un santo arrivato troppo tardi?”. Nel pomeriggio una seconda sessione di interventi e in serata nella chiesa del Gesù, un concerto a cura di Musicaimmagine e Conservatorio di Lecce (dirigono i maestri Flavio Colusso e Francesco Muolo) intitolato “Amphiteatrum Angelicum (1612): Divine canzoni nel Salento Gesuitico”.
La terza sessione di studi si è tenuta sabato 15 ottobre nella sala Consiliare del Comune di Lecce, presieduta da Mario Spedicato, docente di Storia Moderna dell’Università del Salento. (tratto da Leccenews24.it)