L’inedito Rocci: pubblicato il diario del gesuita autore del Dizionario di greco
Da oggi, 5 luglio, è in libreria il diario personale di p. Lorenzo Rocci. Un’opera che permette di conoscere a fondo il gesuita autore del famoso Dizionario di greco
La fama di Lorenzo Rocci è legata alla sua opera più grande e imponente: il dizionario di greco. Eppure si sa pochissimo sul suo autore, e sicuramente la maggior parte dei ragazzi ed ex studenti che studiano avvalendosi del dizionario non sanno che Rocci era un padre gesuita.
Grazie a una lunga ricerca del professor Vittorio Capuzza, dell’Università di Roma Tor Vergata, è stato oggi pubblicato il diario di p. Lorenzo Rocci e la sua biografia interamente ricostruita su base documentaria. Il libro è edito dalla casa editrice “Bibliotheka”, è possibile visionare la scheda bibliografica e acquistarlo a questo link.
Il curatore, autorizzato dalla Provincia Euro – Mediterranea, ha trascritto il diario del gesuita, conservato nel nostro archivio storico, nel Fondo della Provincia Romana, portando avanti ulteriori ricerche anche in altri archivi, per ricostruire la vita di Lorenzo Rocci di cui spesso sono noti solo alcuni dettagli, aneddoti in larga parte errati o non verificati.
La pubblicazione è corredata dall’introduzione del padre Provinciale, padre Roberto Del Riccio, una prefazione del Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, il professor Orazio Schillaci, ed è corredata da un apparato critico, curato in collaborazione con l’archivista. Sono anche state pubblicate diverse foto inedite di Lorenzo Rocci e delle residenze e collegi della Compagnia dove è vissuto. Il diario è forse l’unica opera di Rocci destinata veramente a tutti, non solo a coloro che studiano il greco antico.
La narrazione inizia quando Rocci, ad appena 16 anni, esce dal Collegio di Anagni per entrare nell’ordine di S. Ignazio, a Napoli, città che da subito cattura la sua attenzione. Rocci tiene il diario per i successivi cinquant’anni di vita, anche se con stili diversi, talvolta semplici annotazioni, altre volte brani narrativi, fino al 1933 quando il racconto si interrompe. Il gesuita vivrà ancora diciassette anni, assorbito nella preparazione e pubblicazione del Dizionario e delle sue ristampe.
Chi ha studiato sul dizionario di Rocci, almeno una volta ha provato a immaginare quest’uomo come un individuo per anni e anni impegnato a scrivere il dizionario, con l’ausilio dei soli testi di autori greci, un uomo che probabilmente aveva conosciuto la Grecia solo dai polverosi libri delle biblioteche. Ebbene, padre Lorenzo Rocci, che per decenni ha insegnato, era un uomo profondamente moderno, apprezzava la tecnologia, tanto da lamentarsi, nel diario, dell’uso delle carrozze a discapito del treno, che prendeva spesso e molto volentieri. Fu un viaggiatore, un uomo curioso oltre che studioso attento: nel diario sono menzionati circa mille tra città, chiese, musei, piazze, residenze gesuitiche, case religiose. Sono invece millecinquecento le persone citate: personaggi storici, confratelli, donne e uomini comuni di cui si è cercato di fornire informazioni biografiche in nota.
Chiunque leggendo il diario può riscoprire luoghi conosciuti attraverso gli occhi di Lorenzo Rocci: da Genova, a Palermo, da Lione alle isole greche. Sì, Lorenzo Rocci ha visitato ben due volte la Grecia che tanto ha studiato per tutta la vita e ne descrive diverse città: Atene, Tinos, l’isola di Siro.
Non era solo uno studioso del greco antico, ma conosceva e parlava il greco moderno, tanto da riuscire a confessare in questa lingua.
Nel suoi diari vengono descritte le rovine del terremoto di Messina, l’ospedale Pammatone di Genova – oggi non più esistente-, gli echi della prima guerra mondiale di cui il gesuita tocca con mano le tragiche conseguenze, per i lutti tra i suoi studenti caduti al fronte.
Lorenzo Rocci ci restituisce anche il racconto della “spagnola” che vede da vicino, ricorda i 200 morti al giorno nella sola città di Roma, ci racconta le misure igienico – sanitarie intraprese un secolo fa, molto simili a quelle a cui tutti siamo stati tutti sottoposti per la pandemia di Covid – 19.
Il diario può essere letto, giorno dopo giorno, ma si può scoprire la vita di Lorenzo Rocci anche aprendo il diario a una pagina a caso. Dov’era, ad esempio Lorenzo Rocci nell’anno del Milite ignoto, di cui quest’anno ricorrono i 100 anni? Era a Roma e ha assistito alla cerimonia di arrivo della salma del Milite Ignoto raccontandola nel diario.
Il testo ci permette di conoscere la vera identità dell’uomo che ha accompagnato tanti studenti durante le traduzioni delle versioni: Lorenzo Rocci c’era quando è stato inaugurato l’ospedale militare del Celio, documenta le visite di reali e personaggi storici in Italia, vede Buffalo Bill, ascolta spesso il coro delle Voci Bianche della Cappella Sistina, negli stessi anni in cui il piccolo Alberto Sordi ne fa parte.
Grazie a questa pubblicazione si restituisce memoria a un gesuita rimasto all’ombra della suo opera più nota, il Dizionario, ma dedito per decenni a tanti apostolati diversi.
Speriamo che il libro possa farvi compagnia questa estate!
Maria Macchi