Magis. In Kenia frutti di riconciliazione
Due anni fa il MAGIS, tramite la campagna Corno Africa, ha iniziato la collaborazione con l’Hakimani Center, centro dei gesuiti in Kenya. Diverse le azioni sostenute tra cui la nascita di gruppi di solidarietà in cui ci si confronta sul dialogo interreligioso. I frutti della campagna si raccolgono ancora oggi, ce li racconta padre Cedric Galia Asaiavugwa SJ, assistente coordinatore del programma sostenuto dal MAGIS.
“Riconciliazione è l’espressione più adatta con cui descriverei l’esperienza personale vissuta durante lo svolgimento del Progetto di pace e riconciliazione sostenuto dalla Fondazione MAGIS a favore della giustizia sociale e del dialogo interreligioso.
Sono giunto alla convinzione che giustizia sociale e dialogo interreligioso non possono essere separati.
Sono nato in una famiglia divisa in parti uguali tra Islam e Cristianità; dei miei 10 familiari, 5 sarebbero cristiani e 5 musulmani e quando oggi ci episodi di intolleranza religiosa tra Cristiani e Musulmani si scatena una faida familiare .. invece anni fa, quando ero ragazzo a Mombasa, sulla Costa del Kenya, il venerdì andavo in Moschea con i miei cugini e la domenica in Chiesa con i miei genitori, e non sembrava esserci contraddizione, allora.
Ma, con gli anni, le cose sono cambiate. Ci sono tensioni reali tra Cristiani e Musulmani in Kenya. Nel Nord del Kenya e lungo la Costa ci sono stati episodi di violenza basati su diversità religiosa. I Cristiani e i Musulmani si sono accusati reciprocamente di aver causato questi episodi. Di conseguenza c’è stata anche molta confusione all’interno della mia famiglia che è divisa da un punto di vista religioso.
Ho partecipato a incontri in cui Cristiani e Musulmani hanno parlato insieme delle rispettive religioni. Ho ascoltato storie diverse. Ho incontrato Musulmani e Cristiani che vogliono un mondo migliore, un mondo di pace sia per i Musulmani che per i Cristiani. E questo mi ha colpito in modo molto personale perché mi ha fatto intravvedere una possibilità di futuro anche per la mia stessa famiglia. Posso di nuovo sognare dei venerdì in Moschea e delle domeniche in chiesa” Cedric