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Il metodo di Ignazio per arrivare a fare scelte concrete di vita

Padre Renato Colizzi, direttore del Centro ignaziano di spiritualità e presidente del Magis,  ci aiuta ad approfondire il cuore della proposta spirituale e formativa offerta dai gesuiti: esercizi e discernimento. Sullo stesso tema, in Gregoriana, un ciclo di sei conferenze.

Gli esercizi di sant’Ignazio sono il marchio di fabbrica della Compagnia. Cosa sono in parole semplici?

Gli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio sono una scuola di preghiera che ha integrato, in maniera dinamica e organica, l’esperienza e i metodi di preghiera accumulati nei secoli: dalla meditazione alla contemplazione, dalla patristica, padri del deserto in particolare, al grande patrimonio del medioevo, scolastica inclusa. La sintesi ignaziana ha però anche elementi di particolare originalità, questi elementi sono condensati nel termine di discernimento che per Ignazio è un modo chiaro per arrivare a fare scelte concrete nella vita.

Ignazio ha pensato gli Esercizi come un periodo “eremitico” di 30 giorni in completo silenzio, accompagnati da una guida sperimentata e familiare con la spiritualità ignaziana. L’esperienza è per tutti i credenti, laici o religiosi di qualunque età.

Oggi la maniera migliore per avvicinarsi alla spiritualità ignaziana degli esercizi è quella di iniziare in maniera graduale, se non altro perché il silenzio completo spaventa, magari con un week end o con una esperienza di 5 giorni. Già un corso di esercizi di 8 giorni permette all’esercitante, così si chiama chi si lancia in questa avventura, di addentrarsi veramente nella dinamica degli esercizi. La versione integrale di un mese però conserva una forza dirompente tutta particolare ed è una grande opportunità potersi permettere di “fare il mese” nella propria vita.

Quali frutti si ricavano dalla esperienza degli esercizi?

Intanto l’esercitante entra nella profondità della propria vita interiore e grazie al raccoglimento e al contatto vivo con la Parola di Dio questa vita si riordina e guarisce in tanti suoi aspetti. Il segreto è l’Amore rigenerante di Dio che viene percepito con forza e con un’efficacia imprevedibili.

La persona arriva anche a conoscersi meglio e ad imparare una serie di “trucchetti” che lo aiuteranno a coltivare la relazione con Dio nella propria vita quotidiana. La familiarità con Dio, in intimità e creatività, lo porteranno ad affrontare le sfide di ogni giorno con un “amico invisibile” al suo fianco. Questo, visti i tempi, non è poco.

Infine la scuola degli esercizi vuole strutturare interiormente e “far venire alla luce” un uomo o una donna di servizio, un uomo o una donna “per gli altri”, arrivando a farci prendere consapevolezza a quale chiamata dobbiamo, nell’esigenza dell’amore, rispondere per “giocarsi” fino in fondo in questo viaggio esistenziale che è la nostra vita.

È un immenso beneficio potersi avvicinare a questa esperienza. Ignazio ha sentito che questo beneficio doveva essere disponibile nei secoli, e così, con i suoi compagni, ha fondato la Compagnia, che di questa spiritualità è custode e promotrice. La Compagna la promuove innanzitutto vivendole su sé stessa, cioè giocandosi fino in fondo nelle sfide che sono quelle del nostro tempo, servizio della fede e promozione della giustizia, per attivare dinamiche coraggiose di riconciliazione nel mondo, cioè dovunque la convivenza umana porti le ferite dell’odio e dell’isolamento. Senza tentennamenti, senza soluzioni di comodo. Perché questo significa fare delle scelte.

Basta consultare il vostro sito per vedere che esiste un’offerta differenziata: residenziali, evo, web…la spieghi?

L’offerta è differenziata principalmente in due direzioni. L’esperienza classica degli esercizi, cioè mi “chiudo”in una casa di preghiera per 5 o 8 o 30 giorni oppure prego per un’ora al giorno per un anno continuando a vivere la mia vita normale. Questa seconda possibilità, già prevista da Ignazio nel suo famoso libretto degli esercizi, noi la chiamiamo in gergo EVO (esercizi nella vita ordinario). Poi ci possono essere proposte con particolari strumenti come film, icone, etc…per un certo target di persone (percorsi per giovani, famiglie, fidanzati, etc…)

La cosa importante, variando i contesti e la tipologia di esercitante, è quella di non perdere di vista il raggiungimento dei i frutti che dicevo prima: accesso alla mia vita interiore e conquista della propria chiamata al servizio degli altri per giocarsi nelle sfide del mio presente, con intimità e creatività

Come si diventa guida per esercizi? Sempre più religiose e laici sono coinvolti…

Un laico o un religioso può diventare guida. Non serve essere preti, e Ignazio stesso diede esercizi prima di diventare prete (per questo dovette anche farsi qualche giorno di carcere e diversi processi, che d’altronde affrontò con un certo buon umore).

Si diventa guida intanto vivendo la spiritualità ignaziana, poi coltivando il dono di poter entrare in sintonia con l’interiorità di altre persone, senza invadenze e senza indiscrezioni, per aiutarle a decifrare i movimenti del cuore. Bisogna anche studiare e seguire dei corsi di formazione di diversi anni. Poi inizia un percorso di supervisione mentre si comincia a fare da guida. Di solito le prime esperienze sono quindi in equipe con una supervisione. Ed è bene non abbandonare troppo presto questo strumento di confronto e magari ritornarvi di tanto, anche se si è guide sperimentate.

La metafora per spiegare il ruolo della guida è quello dello scerpa che ti aiuta a capire i suoni e i sentieri della montagna, il bisogno di fare pause o accelerare il passo, ma chi cammina e guarda il paesaggio rimane sempre l’esercitante. Soprattutto rimane lui a fare scelte che poi segneranno, se sono autentiche, la sua vita e quelle della sua famiglia o della sua comunità.

Quale risposta abbiamo nella provincia EUM? Quante gente più o meno si rivolge ai gesuiti per fare esercizi?

Diverse centinaia di persone l’anno, sicuramente più di un migliaio. C’è una sete inimmaginabile di spiritualità e di senso. C’è tanta ricerca di una vita interiore che vada oltre l’attivismo e il moralismo che soffocano la nostra più profonda intimità.

Perché il metodo del discernimento può essere usato anche da un non credente?

Perché anche un non credente ha una vita interiore e deve saper leggere i movimenti del cuore. Anche un credente si ritrova di fronte al la sfida di dover narrare il suo percorso esistenziale per “dipanarlo” davanti a sé facendo scelte di senso e di impegno.

La Compagnia ha case proprie per esercizi e si affida a strutture esterne. Qual è la situazione?

Ad oggi nella Provincia abbiamo 4 case attive con una comunità di gesuiti: una in Italia, due a Malta, una in Romania. Esistono però diverse equipe di laici e gesuiti che propongono esercizi in territori dove non ci sono case della Compagnia e vengono ospitati in case di altre congregazioni o centri di spiritualità delle diocesi.

Per imparare a scegliere: 12 gesuiti raccontano il discernimento


 

E sul discernimento da giovedì 8 marzo un ciclo di sei conferenze in Gregoriana

LEGGI DI LIBERTA’: Il discernimento secondo le regole di Sant’Ignazio

Le sei conferenze proposte affronteranno sei tipologie di regole, tra le tante presenti negli “Esercizi Spirituali” ignaziani, secondo prospettive disciplinari differenti. La prima conferenza sarà aperta dal filosofo P. Gaetano Piccolo giovedì 8 marzo, alle ore 18; il 15 marzo P. Stanislaw Morgalla affronterà il tema degli scrupoli di coscienza, avvalendosi degli strumenti della psicologia; la settimana successiva, il 22 marzo, sarà la volta di P. Emilio Gonzalez Magana.

Dopo la pausa per le feste pasquali si riprenderà il 12 aprile con P. Federico Lombardi che, forte della sua esperienza di portavoce della Santa Sede, spiegherà cosa significa per Sant’Ignazio «il retto sentire nella Chiesa militante». Al ciclo di incontri non relazioneranno solo gesuiti: il 19 aprile interverrà Anna Maria Capuani, dell’Associazione Guide Esercizi spirituali nella Vita Ordinaria (AGEVO). Concluderà il 26 aprile, affrontando le regole sulla gestione dei beni materiali, P. Thomas McClain, economo generale della Compagnia di Gesù.

Il Centro di Spiritualità Ignaziana, promotore del ciclo di conferenze, offre un programma accademico di corsi e seminari, giornate di studio, incontri di riflessione, workshop, ecc., su diversi temi della spiritualità ignaziana, con una prospettiva più ampia e allargata di quella strettamente accademica. Offre inoltre il percorso accademico, sia in lingua italiana che in lingua inglese, per conseguire il Diploma in Spiritualità Ignaziana.

Per maggiori informazioni: www.unigre.it/csi

tel. 06 6701 5697 –  mail: spiritualitaignaziana@unigre.it

 

 

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