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Gesuiti News Napoli. Una comunità sulla piazza: tra santi, cultura e strada

Napoli. Una comunità sulla piazza: tra santi, cultura e strada

Era riprodotta anche sulle diecimila lire tra gli anni ’70 e ’80: perché quel “bugnato” appartiene a una delle chiese più famose del Sud Italia. Dici Gesù Nuovo e pensi alla Fondazione antiusura fondata da P. Rastrelli SJ, al Centro Famiglia di P. Correra SJ, al Centro ragazzi Loyola di P. Pirro SJ. E poi alla tomba di San Giuseppe Moscati, alle CVX… “insomma una chiesa, una parrocchia, che è un punto di riferimento per la città e per tante persone che arrivano anche da altre regioni meridionali”, dice il superiore e parroco P. Vittorio Liberti SJ.
Una grande attività apostolica che in questi anni è stata retta da una comunità numerosa. Oggi è composta ancora da  29 persone, ma alto è il numero di Padri molto anziani.
“Guardando al rilancio apostolico si è costituita un’ èquipe di Padri più giovani che dovrebbe traghettare il Gesù Nuovo verso il futuro. E’ una chiesa su cui la Provincia ha deciso di puntare. Il cuore del progetto è la nuova evangelizzazione, tenendo presente che abbiamo alla spalle il Sinodo sulla Parola di Dio, e di fronte a noi l’Anno della Fede, che si apre a ottobre, e il prossimo Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Abbiamo riaperto il Centro culturale del Gesù Nuovo, che ha sede nella sala Valeriano, per promuovere alcune iniziative che siano la proiezione dell’attività pastorale sui problemi della città”.

Su cosa state puntando?
“Abbiamo costituito un gruppo sulla legalità, che ha contatti con le scuole superiori che operano sul territorio. Siamo interessanti ad allacciare anche discorsi nuovi con i giovani. Con la fondazione Milillo abbiamo promosso un concorso a premi sulla legalità e premiato i cinque migliori componimenti sull’argomento (guarda un video). Quest’anno il tema che abbiamo scelto è il ciclo dei rifiuti, il rapporto tra rifiuti e salute, visto che in molte zone della Campania si riscontra un tasso anomalo di cancro e leucemie dovuto proprio alle discariche abusive di rifiuti tossici. Sempre riguardo ai giovani va detto che dal primo febbraio il centro culturale sala Valeriano è aperto come sala studi, anche con alcune postazioni Internet, per accogliere gli studenti universitari. La sera invece è a disposizione dei gruppi del Centro culturale del Gesù nuovo. Oltre quello sulla legalità, infatti, c’è un secondo gruppo che si occupa di sanità. La nostra chiesa, sia per la tomba del medico santo Giuseppe Moscati che per quella di san Ciro medico, un martire del IV secolo, è punto di riferimento per molti medici e paramedici. Il tema dell’umanizzazione della sanità sta guidando la nostra riflessione, secondo la traccia: “Medico e malato di fronte alla malattia e alla morte nell’attuale struttura sanitaria nel napoletano”. Abbiamo avuto già due conferenze, una con P. Carlo Casalone SJ sull’umanizzazione della sanità e un ‘altra con il dottor Zamparelli, sulla struttura sanitaria campana attuale. Vogliamo che il Centro Culturale non faccia tanto dei discorsi accademici, ma sia una proiezione della chiesa sulla piazza, un centro di formazione delle coscienze e di elaborazione di proposte da presentare come società civile agli organi competenti”.

Come le diverse attività, quelle nuove  e quelle già presenti in precedenza, si coordinano tra di loro?
“Si è costituito il Consiglio Pastorale del Gesù Nuovo, con i rappresentanti ( gesuiti e  laici) delle diverse opere, presenti da tempo  e nuove. Stiamo lavorando a un progetto di pastorale integrata, unitaria, in cui ciascun Padre si coordina con gli altri e non si dedica solo a un’opera. Contro una deriva devozionale, che in questo momenti si avverte molto forte, vogliamo riportare al centro l’annuncio della Parola: con una predicazione sempre più centrata sulla Bibbia, con un’attenzione alla “lectio divina”, alle confessioni, ai colloqui e alla direzione spirituale, che sta coinvolgendo anche i Padri più giovani. Grande attenzione è stata data anche alla presenza dei poveri sul nostro territorio: anche per questo abbiamo riaperto la Caritas, che al momento ha un centro d’ ascolto e fa assistenza ai senza dimora”.

La nuova èquipe apostolica come si relazione alla presenza dei laici?
“Stiamo lavorando molto sulla responsabilità laicale: l’èquipe apostolica dei gesuiti dovrebbe essere affiancata da laici, ai quali in futuro sarà affidata la gestione della opere, come per esempio il Centro Famiglia, mentre i Padri gesuiti continueranno a garantire la formazione spirituale e l’ispirazione ignaziana”.

 

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