P. Sosa ai gesuiti maltesi: “Pronti al nuovo”
Sull’ascolto e il discernimento dei nuovi bisogni si sofferma il Padre Generale dopo l’incontro con i gesuiti maltesi a Mount St. Joseph, celebrando la messa alla Loyola House di Naxxar: “Dove Dio sta portando oggi i gesuiti maltesi, cosa sta chiedendo loro in questo specifico momento? Ancora una volta, come nel passato, siete invitati a fare esperienza del potere trasformante del cambiamento. In un tempo di ridimensionamento, ad accogliere il processo della nuova Provincia e le nuove direzioni della vostra missione in essa, come indicato nelle Preferenze Apostoliche Universali, per rinnovare il vostro slancio.
Siete chiamati ad accogliere il presente, mettendovi in ascolto dello Spirito, accettando il cambiamento per andare incontro ai bisogni di oggi. Siete chiamati ad una nuova crescita, ad un rinnovamento dello Spirito, a nuova vita.
Rileggiamo le strade percorse in questi ultimi anni, abbandoniamo la nostalgia di voler fare come è stato fatto in passato, per essere pronti al nuovo.
Individuiamo nuove vie per costruire e vivere insieme. Coraggio, guardiamo a cosa significa essere una nuova Provincia, le novità e le responsabilità che essa comporta”.
Riscoprire “l’indifferenza ignaziana”
Una parte essenziale del nostro carisma è quella di non essere legati a un territorio o a un modo di fare le cose.
Una volta, mentre ero in visita nel Midwest degli Stati Uniti, ho partecipato a un incontro con giovani gesuiti e mi è stato chiesto qual è la virtù più importante per un gesuita. La mia risposta fu “l’indifferenza”, che è la nostra virtù più importante oggi. Senza l’indifferenza non possiamo discernere – è fondamentale per un buon discernimento. Quindi dobbiamo chiederci: siamo davvero liberi di seguire lo spirito? “
Le vocazioni
“Le vocazioni non vengono di nostra iniziativa, ma dal Signore. Siamo tutti promotori di vocazioni attraverso le nostre preghiere. Stiamo anche vivendo in un modo che sia attraente per i giovani? Dobbiamo essere più trasparenti.
Abbiamo un piano per la promozione delle vocazioni, con persone, risorse e tempo, con almeno un fratello gesuita e una donna nel team? Perché le donne? Perché hanno un’intuizione speciale per individuare i candidati e un punto di vista che è molto importante”.
I collaboratori laici
“Siamo benedetti dall’avere tanti bravi laici che ci aiutano a essere gesuiti migliori! Come possiamo continuare a promuovere questa collaborazione? Beh, noi non ‘abbiamo’ dei collaboratori, noi SIAMO dei collaboratori – altrimenti ci sarà una tensione di poteri… chi avrà l’ultima parola?
Una rinnovata attenzione alla formazione permanente dei collaboratori laici. A questo proposito la Curia Generalizia sta raccogliendo le esperienze di diverse Province per vedere quali risorse abbiamo da condividere.