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Padre Generale. “Le saggezze al plurale nel dialogo tra le fedi”

Nella sua visita alla Provincia dell’Africa Orientale il padre Generale ha fatto tappa nel Sudan del Sud, in Uganda e in Tanzania

Wau, Sudan del Sud: Condividete il vostro cibo con coloro che non ne hanno

Il 4 e 5 novembre, il padre Generale ha visitato Wau, nel Sudan del Sud, in compagnia dei padri Fratern Masawe (Assistente Regionale dell’Africa), Douglas Marcouiller (Assistente Regionale di Canada e Stati Uniti) e Joseph Afulo (Provinciale dell’Africa orientale). Nell’omelia del 5 novembre, il padre Generale ha fatto un appello ai sudanesi del Sud perché riscoprano le radici della loro cultura, dicendo loro che la condivisione della cultura e una vita in pace e armonia sono fondamenta della società. Il p. Generale ha esortato i gesuiti a diventare uomini per gli altri in ogni momento andando in profondità nella loro missione di coltivare la missione di Dio che porterà la pace tra i lupi. Li ha anche incoraggiati a emulare i confratelli del Vietnam, dove la Compagnia di Gesù sta crescendo rapidamente, e questa crescita è dovuta al fatto “che i vietnamiti sono missionari molto coraggiosi perché non hanno paura di nulla”. Di recente, il padre Generale aveva incoraggiato i gesuiti del Sudan del Sud a continuare a lavorare per una società pacifica. “L’esperienza di pace ha fatto scorrere lacrime di gioia agli israeliti. Abbiamo bisogno della pace per il lavoro, lo sviluppo e la vita insieme come figli e figlie di Dio. Condividete il vostro cibo con coloro che non ne hanno”.

 

Gulu, Uganda: L’educazione è la nostra visione prioritaria come gesuiti e collaboratori della Compagnia

Il 6 e 7 novembre, il padre Generale ha fatto visita ai gesuiti di Gulu, in Uganda, in compagnia dei padri Fratern Masawe (Assistente Regionale dell’Africa) e Joseph Afulo (Provinciale dell’Africa orientale). Durante il suo soggiorno a Gulu, il padre Generale ha visitato l’Ocer Campion Jesuit College, dove, in un incontro con il personale della scuola, ha rimarcato il valore del ruolo degli insegnanti e ha sottolineato il fatto che essere insegnanti sia una missione importante e che l’educazione è la nostra visione prioritaria come gesuiti e collaboratori della Compagnia. “Così facendo, diamo la possibilità agli allievi di diventare persone di eccellenza che possono a loro volta aiutare altri esseri umani a venirsi incontro”. Ha anche spiegato che, sebbene la disciplina sia un fattore importante dell’educazione, la cosa più importante è consentire agli allievi di fare delle esperienze, di riflettere sulle loro azioni, e di prendere decisioni in maniera indipendente”. In un incontro successivo con i gesuiti, il padre Generale li ha incoraggiati alla profondità, alla creatività e a condurre una vita nello Spirito.

 

Dar es Salaam, Tanzania: Se la scuola è interreligiosa, tanto meglio

L’8 e 9 novembre il padre Generale ha fatto visita ai gesuiti di Dar es Salaam, in Tanzania. Alla Loyola High School di Dar es Salaam, che conta ben 1.300 studenti, il padre Generale ha piantato un albero come simbolo di speranza per il lavoro fatto nella scuola. Poi, in un’intervista alla Loyola High School,  ha risposta ad alcune domande:

D: Le istituzioni della Compagnia sono cattoliche, ma gli allievi, il corpo docente e il resto del personale professano generalmente fedi diverse. Quale consiglio darebbe agli appartenenti a una comunità interreligiosa come la Loyola High School?

R: Mi affascina il fatto che ogni cultura abbia la propria saggezza. Abbiamo bisogno delle saggezze, le saggezze al plurale, del mondo per rendere la nostra vita e il nostro mondo un po’ più vivibile, un po’ più umano. Penso di poter tranquillamente dire che il compito principale dei missionari non sia di convertire, né di incrementare necessariamente il numero dei cristiani, ma di imparare dalla saggezza delle altre tradizioni (Islam, Buddhismo, Scintoismo o tutte le altre tradizioni), e di far sì che siano un arricchimento per la Chiesa, per il centro. Abbiamo bisogno di una nuova teologia della missione. Dobbiamo portare la saggezza di altre tradizioni, e questo è il motivo per cui una comunità in cui siano presenti cristiani, musulmani e buddhisti, e così via, è una comunità molto saggia. Riuscire a tirare fuori il meglio di ognuno è un contributo per il bene di tutti.

Penso anche che, nella Provincia dell’Africa orientale, voi avete 6 Paesi (Etiopia, Sudan, Sudan del Sud, Uganda, Kenya, Tanzania); e questa è un’opportunità straordinaria per mettere insieme diversi punti di vista, diversi modi di vivere, e per apprendere da ognuno di essi, perché siano un arricchimento per la crescita di ognuno. Più diventiamo internazionali, più saremo universali, più potremo contribuire alla crescita degli altri.

Per cui direi che, se la scuola è interreligiosa, tanto meglio. C’è molta saggezza che può essere condivisa.

 

Arusha, Tanzania: Imparate dalla saggezza di altre religioni

Dal 9 all’11 novembre, il padre Generale ha fatto visita al Noviziato della Compagnia Gonzaga Gonza di Arusha, in Tanzania. Il momento saliente della visita è stata l’inaugurazione del giubileo d’argento del noviziato in una messa concelebrata il 10 novembre. Dopo la messa, sia il padre Generale che i padri Fratern Masawe (Assistente Regionale dell’Africa) e Joseph Afulo (Provinciale dell’Africa orientale) hanno piantato un albero per uno all’interno del complesso del noviziato in commemorazione della visita del padre Generale. In seguito, durante un incontro con i novizi, il Padre Generale li ha incoraggiati a imparare dalla saggezza di altre religioni e a essere consapevoli che la saggezza non appartiene solo a loro ma all’umanità intera.

 

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