Padre Rosin, figura amica
Il 29 aprile ricorrono i 30 anni dalla morte di padre Mario Rosin, che per oltre trent’anni ha accompagnato nella formazione e nella cura spirituale intere generazioni di giovani. Il ricordo di chi lo ha conosciuto.
Padre Mario Rosin naque a Piove di Sacco (Padova) il 16 Marzo 1925, da una modesta famiglia, figlio unico di una madre divenuta ben presto vedova. Si trasferì a Roma nel Seminario dove affrontò gli studi classici e filosofici e nel 1945 entra nella Compagnia di Gesù. Compii gli studi filosofici all’Università “La Sapienza” di Roma dove si laureò brillantemente nel 1952. Il 9 Luglio del 1955 venne ordinato sacerdote dal cardinal Micara nella Chiesa del Gesù a Roma. Dopo un anno intero di ritiro spirituale a Fiesole subito dopo la sua ordinazione, tornò per la seconda volta, e definitivamente, ad Anagni. Qui insegnò filosofia e nel 1968 assunse il compito di direttore spirituale.
La sua preziosissima opera di padre spirituale si concluse al mattino del 29 Aprile del 1991, quando morì improvvisamente nell’atrio della cappella del seminario, mentre era a disposizione per le confessioni dei seminaristi.
Qui la pagina dell’Istituto Leoniano
«Per oltre trent’anni Padre Rosin ha accompagnato nella formazione e nella cura spirituale intere generazioni di giovani della nostra Diocesi e ancora oggi, dal giorno della sua scomparsa” Per non dimenticare il tanto bene ricevuto” l’A.C. Diocesana lo ricorda ogni anno nel giorno della sua scomparsa. Nel corso degli anni l’A.C. Diocesi Anagni-Alatri e il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni ,attingendo a suoi scritti e materiale fotografico, hanno pubblicato diversi libri che ne ricordano la figura “ Sentieri verso la Meta” una raccolta di meditazioni trattate nei campi scuola di A.C dal 1971 al 1990 , “In punta di Piedi”, una raccolta di suoi scritti sulla vita spirituale, “Sentieri dell’anima” una raccolta di poesie trovate dopo la sua morte tra le sue carte e infine “ Antropologia e Ragionevolezza della Fede” un corso di Filosofia per Laici promosso dell’A.C. Il padre Rosin (detto amorevolmente, Zi prete) era tante cose, insegnante, filosofo, assistente spirituale, assistente nei campi scuola, padre spirituale, amante della montagna, poeta e compositore».
Concetta Coppotelli, presidente diocesana dell’Azione Cattolica della Diocesi Anagni-Alatri
Il ricordo di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti
«Mi vien da pensare al mio antico padre spirituale; uno senza del quale probabilmente non sarei qui. Si chiamava padre Rosin, anche se tutti affettuosamente lo chiamavano zi’ prete. Era un gesuita, un filosofo e pure un poeta, come si ricava dal suo testamento spirituale che descrive esattamente la sua precoce scomparsa, avvenuta il 29 aprile 1991, così come l’aveva sempre desiderata».
Testamento spirituale
Tu l’hai letto
o Signore
tra le pieghe del mio spirito
il mio ultimo sogno:
morire in silenzio,
uscire dal mondo
in punta di piedi!
E’ un sussurro
d’un cuore sereno
che canta sommesso
tra i molti fragori
d’un mondo in subbuglio.
E’ un profumo
di fiore nascosto
che accarezza
i gelidi venti
dei miei mesi invernali.
Vorrei uscire dal mondo
come una larva di servizio
che da una sala di convito
quando tutti sono allegri
chiamata altrove
s’ecclissa,
frettolosa
inosservata
silenziosa…
Vorrei uscire dal mondo
come una figura amica
che da una stanza d’ospedale
quando tutti sono assopiti
finito il suo turno
scompare,
senza saluti
senza sorrisi
in punta di piedi.
(Mario Rosin – Anagni, marzo-maggio 1972)