P. Sosa: “Continuare a testimoniare l’impossibile”. Attualità, impegno e futuro

Sono 13.768 i gesuiti nel mondo, di cui 624 novizi. Età media 56 anni. In Africa 43, in Europa 70. 72 le Province in 110 Paesi del mondo. Migliaia i laici che partecipano nelle opere. Un corpo interculturale, intergenerazionale, interreligioso.
Questa la fotografia condivisa da p. Arturo Sosa SJ, Padre Generale della Compagnia di Gesù, giovedì 10 aprile a Palazzo Grazioli, in occasione della Conferenza stampa presso l’Associazione dei Corrispondenti Esteri a Roma.
Una cultura della salvaguardia
Un impegno crescente quello della Chiesa e della Compagnia per promuovere la giustizia, la pace, la salvaguardia dell’ambiente. “La nostra sfida è il vero dialogo. Siamo impegnati a camminare insieme ai giovani nella speranza in una missione di riconciliazione e giustizia”.
In questo senso significativo il processo implementato per eliminare gli abusi, promuovendo spazi sicuri per una cultura della salvaguardia, partito da un ascolto della situazione per avviare in ciascuna delle Province ascolto e recupero delle vittime.
Un programma di formazione poi è stato definito, di alcuni anni, per contribuire al cambiamento della mentalità.
Una Chiesa in cammino
“I processi avviati dal Papa, nello stile sinodale” sottolinea p. Sosa “hanno determinato un lavoro di squadra. In questo caso la riflessione da avviare è se il Pontificato, come il servizio di Superiore Generale o di un vescovo va portato avanti a vita o fino a condizioni di “vitalità”.
Caso Rupnik
“Innegabile il grande dolore provocato tra i compagni” sottolinea. L’attesa ora del giudizio, ma in particolare la ricerca di cammini di guarigione tra le vittime – una trentina – secondo la loro volontà: questo il senso della lettera scritta loro di recente. Oggi, per questo caso e per gli altri, abbiamo una diversa sensibilità e strumenti da mettere in campo per un cammino di guarigione”.
In Bolivia tre ex Provinciali sono sotto processo. “Dall’inizio abbiamo collaborato, mettendo a disposizione gli archivi”.
La politica USA e i tagli ai progetti per migranti
“Siamo accanto ai giovani nei diversi contesti ambientali, culturali, per sostenerne sogni e desideri. Non si fa così. I tagli apportati dal governo USA fanno male, soprattutto quelli destinati ai migranti. Abbiamo avviato una campagna di fundraising. Il JRS ha tantissimi programmi attivi in questo senso come unico accesso all’educazione per tantissime persone”.
Il dolore per il Venezuela
L’enorme divario tra i ceti sociali, il costo della vita, la retribuzione dei docenti. Mille detenuti politici in attesa di giudizio. “La Chiesa è con la gente. Le scuole popolari sono aperte tutti i giorni, per far mangiare gli studenti, pagando i maestri con fonti diverse. Si parla, si denuncia, si aiuta le persone nella consapevolezza”.
Le priorità della Chiesa
“Promuovere lo scambio culturale, capace di pensiero critico, arricchendoci reciprocamente”. Ancora il dialogo interreligioso, “per contrastare i fondamentalismi che vogliono usare la religione per i loro interessi. Continuare a testimoniare l’impossibile”.