Tirana: inaugurato il nuovo Centro culturale e la libreria
Sabato mattina la visita della periferia industriale di Tirana, zona di riferimento pastorale della parrocchia. L’incontro con due famiglie, l’ascolto, la benedizione. In comunità “un momento fraterno di condivisione sulla missione in Albania: consolazioni e desolazioni. Nel pomeriggio l’inaugurazione da parte di p. Arturo Sosa SJ del nuovo centro culturale della Parrocchia del “Sacro Cuore” a Tirana.
“Un progetto atteso da anni che finalmente si realizza, nato dalla necessità di avere degli ambienti a fianco della chiesa per svolgere meglio le attività pastorali e sociali” sottolinea p. Zef Bisha, Superiore. Già nel 1939, quando è stata costruita la chiesa, i gesuiti avevano immaginato un centro dove svolgere attività culturali e sociali, non realizzato per l’insorgere della guerra.
“La chiesa è situata nel cuore di Tirana” racconta “città in rapida espansione, passata dai 350.000 abitanti del 1991 a più di un milione oggi. Comprende oltre un quarto della popolazione di Tirana, il 15% della quale cattolica. La chiesa è frequentata anche da persone appartenenti ad altre confessioni religiose”.
Tantissimi i presenti. Significativa in particolare la presenza e l’unione dei capi religiosi: Z. Bujar Spahiu, Presidente della Comunità Musulmana d’Albania, Haxhi Dede Edmond Brahimaj Capo mondiale dei Bektashian, Asti Bakallbashi Rappresentate del ortodossi, vescovo ausiliare della metropoli di Tirana, Alesio Sema segretario generale della Fratellanza evangelica dell’Albania. Ancora ambasciatori e rappresentanti del Comune. L’incontro riservato con l’Arcivescovo di Tirana Mons. Arjan Dodaj, quindi la cerimonia.
“Oggi è una grande festa” ha sottolineato p. Zef “non solo per noi ma anche per l’intera città perché guadagna un nuovo centro di formazione sociale, culturale e spirituale, e una nuova opera architettonica, direi un’opera d’arte che abbellisce e valorizza la strada di Kavajës. Ringraziamo Dio e la sensibilità di tanti benefattori e sostenitori”.
Il centro, intitolato a padre Giuseppe Valentini SJ, uno dei maggiori esperti di lingua e di cultura albanese, vuole essere un luogo di incontro tra persone, “favorire il dialogo tra pensiero laico e i valori della tradizione cristiana, la formazione di studenti universitari che abbiano una mentalità aperta e uno spirito critico, la creazione di una comunità parrocchiale più coesa, l’ascolto di quanti hanno bisogno di sostegno materiale, psicologico o siano in cerca di protezione da varie forme di abuso”.
Si sviluppa a fianco della chiesa, di cui riprende le linee architettoniche, su due piani a forma di “L” con un cortile interno.
La libreria
All’ingresso vi è la libreria pensata per comunicare al grande pubblico i valori che stanno a cuore alla Compagnia di Gesù.
“Prima dell’avvento del comunismo” ricorda il Superiore “i gesuiti di Scutari dirigevano una casa editrice e una tipografia, con l’intento di contribuire soprattutto alla crescita e alla maturazione della cultura religiosa del popolo albanese. Dalla caduta del comunismo, molte persone avvertivano l’esigenza di una crescita nella cultura religiosa. Da qui la decisione di aprire la libreria cattolica Genizah. L’impegno è quello di raccogliere le pubblicazioni attinenti alla fede cristiana, per diventare un punto di riferimento culturale per tutti coloro, cristiani e no, che desiderano conoscere o riscoprire la ricchezza della fede, della vita e della cultura della Chiesa Cattolica”.
Saranno così disponibili pubblicazioni in varie lingue, organizzate secondo le quattro Preferenze Apostoliche Universali della Compagnia, uno spazio di lettura e un angolo per i più piccoli. “Insieme ai locali annessi vuole essere” spiega “luogo di incontro con scrittori, conferenze, dialogo su temi legati alla promozione della dignità dell’uomo”. A lato del cortile, vi è una piccola sala destinata a Centro di Ascolto. Una più grande invece, con la possibilità di essere divisa in due parti, permetterà di svolgere le attività culturali e formative, oltre ad essere aula studio per gli universitari.
I locali del piano superiore verranno dati in affitto per sostenere le attività del Centro e, in generale, della Parrocchia. In una parte di questi spazi opererà un’associazione che offre formazione musicale a bambini e ragazzi svantaggiati. Sempre al primo piano vi è un piccolo ufficio per l’ente dei gesuiti in Albania. Il centro ha anche due piani sotto terra, destinati a parcheggio.
Chi era padre Giuseppe Valentini SJ
È stato uno dei maggiori esperti di lingua e di cultura albanese con una conoscenza straordinaria dei costumi e delle tradizioni.
Insegnante di lettere e scienze nel Collegio Saveriano e nel Seminario, fonda diverse riviste, nel 1940 viene eletto membro dell’Istituto di Studi Albanesi a Tirana e segretario del Consiglio Generale del Centro di Studi Albanesi dell’Accademia Italiana. Scrive molti libri che lo rendono celebre.
Continua con la ricerca e con gli studi anche quando viene mandato via dall’Albania, Nel 1950 viene nominato direttore del Centro Internazionale di Studi Albanesi a Palermo e riprende a pubblicare sull’Albania. Le pubblicazioni che seguirono sono: nel 1956 Il diritto delle comunità nella tradizione giuridica albanese, e nel 1969 La legge delle montagne albanesi nelle relazioni della missione volante 1880-1932. Entrambe riportano la vita degli albanesi nelle montagne e l’opera svolta dai Padri durante la “missione volante”.
Dal 1968 al 1973 p. Valentini pubblica i due volumi degli Acta Albaniae Juridica, e di seguito scrive i trenta volumi degli Acta Albaniae Veneta, saec. XIV et XV, opera che gli diede fama internazionale. P. Giuseppe ha offerto anche un grande contributo nella formazione spirituale e intellettuale della gioventù, formatore spirituale non solo dei chierici ma anche dei laici cattolici e dei musulmani.