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Pietre vive, per attraversare la solitudine

Tante le attività on line. Fra il materiale prodotto in questi giorni vengono messi a disposizione alcuni video con commenti artistici relativi al Vangelo delle ultime domeniche o feste.

Grande creatività anche nei gruppi di Pietre Vive per restare in contatto e sentirsi uniti in questo tempo di assenza. Occasioni di formazione online, video e audio sui luoghi del cuore, percorsi tematici originali. Tutte le attività programmate hanno subito delle variazioni (le informazioni su http://www.pietre-vive.org/). La riunione del 1 ° maggio, quest’anno prevista a Malta- a partire dal percorso di preghiera su “arte, religione e violenza” che conduceva all’ incontro con la “Decapitazione di Giovanni Battista” di Caravaggio – viene trasformata in una nuova occasione di apprendimento, preghiera, condivisione online.

Fra il materiale prodotto in questi giorni vengono messi a disposizione alcuni video con commenti artistici relativi al Vangelo delle ultime domeniche o feste (il cieco nato, Lazzaro, l’Annunciazione) reperibili sul canale YouTube.

Raccogliendo le riflessioni di molti responsabili di Pietre Vive sul momento che stiamo attraversando, padre Jean-Paul Hernandez scrive ai coordinatori dei gruppi: «Probabilmente perché improvvisamente siamo posti di fronte alla morte, siamo anche posti davanti alla vita, alla nostra stessa vita. Nella solitudine, stanno emergendo le domande di fondo. Forse non abbiamo mai capito così bene l’importanza della presenza fisica, l’importanza della comunità. L’importanza del nostro servizio di “Pietre vive” come “corpi viventi nella Chiesa”. In questo tempo penso che non abbia senso agire “come se le cose fossero sempre risolvibili”. Non esiste soluzione all’assenza. L’assenza deve essere vissuta. Nessuna soluzione al dolore o alla solitudine. Possiamo solo entrare e attraversarla. Anche Dio è lì, probabilmente più che nei migliori contenuti online. Penso che tutti i modi tecnici che troviamo in questo momento possano essere usati bene se rimaniamo consapevoli che non sono un sostituto, ma solo un’espressione di un profondo desiderio. Che può essere spazio di una fecondità sorprendente».

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